Ieri sera gli equipaggi dei traghetti
Isle of Inishmore e
Ulysees di Irish Ferries hanno bloccato le due navi nei porti gallesi di Pembroke e Holyhead protestando per la decisione della compagnia di imbarcare marittimi di altre nazionalità, saliti a bordo con una scorta di addetti alla sicurezza.
Ieri Irish Ferries ha confermato l'implementazione del suo programma di riduzione del personale su base volontaria che - ha affermato la compagnia - è stato accettato dal 90% dei marittimi della flotta e che - secondo quanto asserisce la compagnia - consentirà ad Irish Ferries di cambiare i suoi equipaggi sulla base delle normative internazionali e di mettersi alla pari rispetto ai concorrenti. Da ieri la compagnia ha iniziato a imbarcare marittimi che - ha spiegato Irish Ferries - «andranno a sostituire il personale attualmente in servizio che desidera avvalersi dell'offerta di dimissioni volontarie». L'operazione - ha precisato la società di navigazione - «richiederà settimane per essere portata a termine».
Il blocco delle navi è stato deciso per protesta contro l'imbarco degli addetti alla sicurezza sulla
Isle of Inishmore. «Questa - ha commentato il segretario generale dell'International Transport Workers' Federation (ITF), David Cockroft - è un'azione sorprendente. Non è altro che un insulto nei confronti dei sindacati irlandesi e del modello di dialogo nazionale, ma anche uno sputo negli occhi nei confronti del Tribunale del Lavoro, che ha appena deciso di stabilire che la compagnia deve onorare il suo accordo mantenendo gli equipaggi sui suoi servizi nazionali fino al 2007. Potrebbe essere persino illegale se effettuato nella Repubblica d'Irlanda».