Cna Fita ha comunicato oggi di non aver intenzione di siglare l'intesa con il governo sull'autotrasporto dello scorso novembre (
inforMARE del
18 novembre 2005). Il sindacato ha sottolineato di aver assunto tale decisione «dopo aver ottemperato all'impegno assunto con la Presidenza del Consiglio, aver compiuto tutte le verifiche interne, evitando di alimentare qualsiasi azione di protesta, ed aver constatato l'insufficienza delle risorse economiche e la mancanza di volontà nel modificare le norme del settore».
Cna Fita, che rappresenta oltre 35.000 imprese, ha ribadito come «il protocollo governativo sia del tutto inadeguato rispetto alla crisi del settore e come non contenga impegni certi nel quadro normativo tali da consentire alle imprese di autotrasporto di recuperare direttamente dal mercato i maggiori costi che si trovano ad affrontare». «In conseguenza di ciò - ha annunciato - il sindacato si troverà costretto a definire le modalità per una mobilitazione della categoria a livello nazionale».
In una lettera indirizzata al sottosegretario del Consiglio, Gianni Letta, il presidente di Cna Fita, Franco Coppelli, ed il responsabile nazionale del sindacato, Maurizio Longo, hanno evidenziato come «sulla scelta, compiuta in modo unanime dai gruppi dirigenti a livello territoriale, non incidano pregiudizi di tipo politico, bensì la convinzione che le risorse economiche messe a disposizione dal governo, pur giudicate positive nelle difficoltà generali, non risolvano né gli attuali problemi, né, tantomeno quelli di prospettiva». Critico in particolare il giudizio di Cna Fita rispetto alla riforma del settore.