Il gruppo terminalista mediorientale DP World ha annunciato ieri che cederà le attività di P&O Ports North America acquisite in sei porti americani grazie al takeover sul gruppo britannico P&O ad «un'entità statunitense».
La decisione è giunta alla vigilia dell'esame del takeover su P&O da parte del Congresso americano, in programma per la prossima settimana, e dopo la bocciatura dell'operazione da parte di una commissione parlamentare (
inforMARE del
9 marzo 2006).
. Comunque, ha assicurato l'amministratore delegato del gruppo, Mohammad Sharaf, il processo di fusione di DP World con P&O sarà portato avanti: «continueremo - ha detto - a mantenere separate le nostre attività negli USA, mentre questa operazione proseguirà».
La cessione di P&O Ports North America può rivelarsi estremamente allettante per i principali gruppi terminalistici mondiali - APM Terminals, Hutchison Port Holdings (HPH) e PSA - tutti in cerca di opportunità per espandere le proprie attività. PSA, in particolare, che è stata la principale concorrente di DP World nell'acquisizione di P&O (
inforMARE del
10 febbraio 2006), potrebbe sfruttare l'occasione per mettere piede nel mercato statunitense. Tuttavia negli Stati Uniti un'eventuale acquisizione di P&O Ports North America da parte sia di PSA che di HPH, società rispettivamente di Singapore e di Hong Kong, potrebbe essere contrastata per i medesimi motivi per cui lo è stata quella tentata da DP World. APM Terminals invece, nonostante sia comunque un investitore estero in quanto ha sede in Olanda e fa capo al gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, è già presente in numerosi porti USA.
B.B.