I terminalisti portuali italiani che fanno capo ad Assologistica si sono riuniti in assemblea a Ca' della Nave, nella terraferma veneziana, ospiti di Interporto di Venezia.
Il vicepresidente di Assologistica, Nereo Marcucci, ha ricordato come i terminalisti, proprio per i cospicui investimenti fatti nella privatizzazione dei porti, sentano oggi l'esigenza di essere ascoltati con maggiore impegno dal prossimo governo in merito alla realizzazione di nuove infrastrutture ed in modo particolare sull'annoso problema dei dragaggi dei porti. «Chiederemo - ha detto - nuove normative con strumenti analoghi a quelli adottati per il porto di Venezia con la nomina di un commissario ad hoc».
Altro tema preso in esame dai terminalisti è stato quello degli aiuti di Stato per la costruzione delle grandi infrastrutture. «Pur condividendo le linee guida dell'Unione Europea - ha osservato Marcucci - riteniamo che per il nostro Paese esse debbano essere applicate in modo meno radicale almeno fino a quando la portualità italiana potrà essere comparabile a quella dei porti del nord Europa».
Assologistica sta intanto definendo le proprie osservazioni al "Libro bianco" e al "Libro verde" dell'Unione europea. L'associazione sottolinea con forza e priorità assoluta l'esigenza che la nuova normativa comunitaria sia in grado di evitare la sleale competizione che deriva dalle diverse velocità nella realizzazione delle infrastrutture, «che a sua volta - ha rilevato Marcucci - deriva dalla diversità delle varie normative». «A nostro avviso - ha concluso - debbono essere recuperate quelle parti della "Legge Obiettivo" che hanno funzionato bene, come le Conferenze di servizi che decidono a maggioranza, ma con lo stesso impegno si deve anche decretare la fine della supremazia del ministero dell'Ambiente su quello delle Infrastrutture e Trasporti».