Oggi inizia presso l'Assemblea Nazionale panamense una serie di incontri accademici sul tema "Proyectos sobre Expansión y Construcción de Puertos" nel quadro degli studi tecnici e finanziari relativi al progetto per l'ampliamento del canale di Panama, che - ricordiamo - nei prossimi mesi sarà oggetto di un referendum popolare (
inforMARE del
24 marzo 2006).
Parlando ieri ai rappresentanti degli imprenditori e dei partiti politici in occasione della Conferencia Anual de Ejecutivos, il presidente della Repubblica panamense, Martín Torrijos, ha detto che «l'ampliamento del canale non è un progetto né mio né del mio governo, né di alcun partito o gruppo politico». L'importanza dell'attuazione dell'ampliamento della via d'acqua per il commercio mondiale è stata sottolineata dall'ex presidente del governo spagnolo, Felipe González, è dall'ex premier uruguayano Julio María Sanguinetti. «Nato come ponte e via di comunicazione - ha detto Sanguinetti - oggi, nel mondo della globalizzazione e del commercio, è un'arma fondamentale».
In occasione dell'assemblea annuale dei governatori del Banco Interamericano de Desarrollo (BID), conclusasi mercoledì scorso a Belo Horizonte, in Brasile, il viceministro delle Finanze di Panama, Orcila de Constable, ha detto che il progetto di ampliamento del canale dovrà essere autosostenibile e non potrà contare su garanzie dello Stato panamense. «Il governo - ha precisato - ha indicato che il progetto di ampliamento del canale dovrà pagarsi da solo e che non sarà sostenuto dallo Stato o da garanzie statali. Il progetto di ampliamento, che è uno dei progetti infrastrutturali più rilevanti previsti per la regione, riguarda la costruzione di una terza serie di chiuse. Se il referendum passerà, il progetto di ampliamento potrà cominciare nel 2007 ed essere portato a termine in otto o nove anni. Quale azione complementare, presto il governo indirà bandi d'appalto per il progetto MegaPort, con l'espansione della capacità dell'hub di transhipment dei container che è attivo da quando Panama ha preso in consegna e privatizzato i porti trasferitigli nell'ambito dei trattati Torrijos-Carter».