Alcuni dei principali esponenti del settore armatoriale italiano si sono riuniti oggi a Genova, in occasione del convegno "Tonnage Tax: lo strumento fiscale per il rilancio della competitività della flotta europea" organizzato da Confitarma e dalla Direzione Regionale Liguria dell'Agenzia delle Entrate, per discutere degli effetti dell'introduzione in Italia della tonnage tax, il regime fiscale per il settore dei trasporti marittimi, che ha consentito di incrementare la competitività della flotta mercantile italiana.
«Il rilancio della competitività della flotta italiana - ha osservato Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, vicepresidente di Confitarma e presidente dell'European Cruise Council - si fonda anche su una normativa fiscale stabile ed omogenea con i partner europei. La disponibilità di un quadro normativo duraturo e competitivo è requisito indispensabile per decisioni di investimento in progetti a medio termine, quali tipicamente sono gli investimenti in nuove costruzioni. Positive quindi le ricadute per l'Italia, e per Genova in particolare, in termini di accentramento della gestione del business (e quindi di radicamento dell'attività imprenditoriale nella città) e per l'indotto, non solo occupazionale, ma anche su tutte le attività economiche connesse alla marineria».
Il business case di Italia Marittima (ex Lloyd Triestino), che fa largo uso di navi a noleggio, è stato portato ad esempio dal vicepresidente della società, Maurizio Salce, per evidenziare alcuni aspetti perfezionabili dell'impianto normativo del regime di tonnage tax italiano che - ha rilevato - non è ancora in linea con i più validi modelli europei. In particolare, l'applicazione della tonnage tax alle navi noleggiate, in un primo tempo non contemplata dal legislatore, è stata poi introdotta ma limitata al 50% del tonnellaggio della flotta complessiva utilizzata dall'armatore, laddove gli altri modelli prevedono un limite del 75%, oppure non lo prevedono affatto.
Bartolmeo Carini, vicepresidente della Commissione Finanza e Diritto d'Impresa di Confitarma, si è soffermato su alcuni aspetti applicativi che presentano ancora incertezze interpretative, auspicando soluzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate adeguate alle finalità che sono alla base dell'introduzione del beneficio fiscale. In particolare, ha manifestato la viva preoccupazione dell'armamento per il ritardo nella emanazione del decreto ministeriale in materia di obbligo di formazione dei cadetti, per le evidenti ricadute sulla predisposizione del bilancio in capo a tutte quelle imprese di navigazione che hanno esercitato l'opzione per la tonnage tax a partire dal periodo d'imposta 2005.
Stefano Schiavello, socio dello Studio Tributario e Societario, ha fornito un quadro delle scelte che a livello internazionale sono state fatte per risolvere diverse problematiche connesse all'introduzione della tonnage tax, soffermandosi in particolare sulla estensione del beneficio alle navi prese a noleggio, sull'utilizzo della nave sia in traffico internazionale che in cabotaggio nello stesso periodo d'imposta, sul trattamento delle componenti finanziarie.
Stefano Messina, amministratore delegato di Ignazio Messina & C. Spa e vicepresidente di Confitarma, nel ribadire l'importanza della tonnage tax quale determinante fattore di competitività della flotta, ha auspicato che in tempi brevi si possa giungere alla unificazione dei registri di iscrizione delle navi al fine di uniformare i relativi regimi fiscali applicati alla navigazione internazionale e di cabotaggio