Assoferr denuncia la situazione drammatica del trasporto ferroviario delle merci. In una nota l'Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali sottolinea come «alcuni operatori oltre ad aver avuto cancellazioni di treni programmati anche di un terzo in una settimana subiscano una programmazione "a vista", cioè pur in presenza della traccia oraria la risorsa macchina e/o macchinista viene assegnata solo in funzione della sua effettiva presenza nell'impianto e non su programmazione. Inoltre vengono assegnate macchine non adeguate alle necessità effettive con portate anche della metà rispetto a quelle del treno richiesto».
«Un treno partito e/o arrivato con 24/48 ore di ritardo - osserva Assoferr - non può ritenersi un treno effettuato eppure entra nelle statistiche come tale».
«Con questo trend - prosegue l'associazione - lo sfascio totale del sistema ferroviario merci italiano, non è solo un annuncio, ma un fatto molto grave ormai alle porte. Riteniamo a questo punto che il dissesto provocato al trasporto merci ferroviario non debba essere più tollerato. Gestire la ferrovia non è la stessa cosa che gestire un qualsiasi altro settore trasportistico o di servizi. È imprescindibile ricostruire "una cultura ferroviaria" che in questi anni è stata totalmente sacrificata sull'altare di logiche totalmente estranee al mondo del ferro. L'arrivo di tante professionalità "esterne" in questi anni nel mondo ferroviario avrebbe dovuto portare a un rinnovamento positivo. Senza una componente di conoscenza approfondita della macchina ferroviaria, significativa e in tutti i massimi livelli decisionali, non solo nella Rete, non c'è stato il salto di qualità che ci si aspettava. Ribadiamo, fintanto che la liberalizzazione non sarà pienamente realizzata, quindi con una pluralità di imprese ferroviarie pronte ad operare e coprire in concorrenza tutti i network nazionali e internazionali, che uno dei compiti principali di Trenitalia non è certo quello di essere l'ennesimo operatore logistico sul mercato ma quello di programmare e produrre treni lunghi, pesanti e qualitativamente efficienti. Per tutto il resto, il mercato è già dotato ed è pronto a fornire tutti i servizi necessari dal primo all'ultimo miglio. Nessuno vuole discutere il desiderio imprenditoriale di entrare nella logistica, ma non dimenticando la propria missione principale».
Assoferr rinnova quindi «l'invito al governo di affrontare in dettaglio e con forza l'emergenza ferroviaria merci». «Auspichiamo - conclude l'associazione - che tra le tante liberalizzazioni annunciate in questi giorni ci sia posto anche per la ferrovia. Occorre quindi, da una parte, ridare alla ferrovia tutte le risorse economiche recentemente tagliate sul fronte investimenti, e dall'altra affrontare seriamente l'analisi della struttura dei costi, diretti e indiretti, che devono essere ricondotti in un alveo di contenimento e controllo per far si che la ferrovia si autosostenga sul mercato in virtù della propria efficienza e competitività».