L'assessore regionale ligure ai Trasporti, porti e logistica, Luigi Merlo, sollecita il governo ad indicare una linea chiara e definita in tema portuale. «Il sistema portuale italiano - ha dichiarato oggi Merlo - è a rischio paralisi. I cinque anni di assoluto abbandono del settore da parte del governo Berlusconi hanno determinato una situazione gravissima che necessita di interventi immediati con politiche di settore e di sviluppo delle infrastrutture. È assolutamente necessario che il governo indichi alla Regioni e al mondo dello shipping quali sono le politiche che vuole attuare e quali risorse pensa di poter mettere a disposizione nella prossima legge finanziaria».
In particolare Merlo ha evidenziato le difficoltà create dalla coesistenza dei ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture, le cui competenze rischiano di collimare. «La sovrapposizione tra i due ministeri, la mancanza di una individuazione chiara delle competenze - ha detto l'assessore - rischia di compromettere la competitività del sistema portuale logistico italiano».
Inoltre Merlo critica l'eccessiva attenzione rivolta dal governo al porto di Gioia Tauro. «Il problema della portualità italiana - ha osservato - non è solo Gioia Tauro come sembra invece il ministro Bianchi voler sottolineare. Trovo abbastanza imbarazzante che, per chiarire questo concetto, sia dovuta intervenire oggi Cecilia Eckelman Battistello, ossia la presidente del gruppo Contship che, tra l'altro, gestisce anche il terminal di Gioia Tauro (
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22 settembre 2006, ndr). Condivido in pieno le dichiarazioni della Battistello. Gioia Tauro vive una fase delicata per la concorrenza crescente dei porti di transhipment che stanno aumentando nella area sud dell'Europa e in quella mediorientale e quindi il suo ruolo deve essere rilanciato, ma per far crescere la competitività portuale italiana bisogna soprattutto selezionare e rilanciare i "regional ports" dove le merci entrano direttamente in Italia e in Nord Europa come nel caso dei porti liguri. Quindi è necessario che il ministro Bianchi si renda conto che non è affrontando esclusivamente le difficoltà di Gioia Tauro che può rilanciare la portualità italiana che ha vocazioni e prospettive ben più ampie e che il governo deve saper cogliere».
«Forse - ha concluso Merlo - sarebbe opportuno che il governo convocasse al più presto una conferenza nazionale sulla portualità, come sta facendo per il turismo, al fine di ricavare dalle riflessioni delle istituzioni e degli operatori gli elementi necessari per predisporre al più presto un piano portuale nazionale, una nuova legge di sistema che superi l'84/94 e la rivisitazione del Piano Nazionale della Logistica che, seppur approvato da pochi mesi, appare assolutamente inadeguato».