Il consiglio di amministrazione di Fincantieri ha esaminato oggi l'andamento della gestione relativa al primo semestre 2006, che ha registrato risultati positivi con un utile ante imposte di 60 milioni di euro, in crescita rispetto ai 51,2 milioni di euro del primo semestre 2005. La progressione del risultato è stata conseguita - ha sottolineato il gruppo navalmeccanico italiano - «nonostante la congiuntura internazionale abbia presentato significativi elementi negativi per effetto dell'andamento del cambio euro/dollaro e per il perdurare di forti tensioni sui mercati di alcune materie prime. Significativo risulta anche l'incremento del costo del lavoro, soprattutto per effetto degli adeguamenti contrattuali intervenuti all'inizio dell'anno».
L'utile netto è ammontato a 26,4 milioni di euro (23,1 milioni nel 2005), mentre il valore della produzione si è attestato a 1.171 milioni di euro, in aumento dell'11,4% rispetto ai 1.051 milioni di euro della prima metà del 2005.
Nei primi sei mesi di quest'anno Fincantieri ha acquisito ordini per oltre 3.300 milioni di euro, contro i circa 850 milioni di euro del primo semestre 2005. «Ciò, principalmente - ha precisato la società - si è potuto realizzare consolidando la leadership del gruppo nel comparto delle grandi navi da crociera, finalizzando il contratto con la Marina militare italiana per la costruzione delle prime due fregate multi-missione (FREMM) e acquisendo il primo ordine per la realizzazione di un mega-yacht». Conseguentemente il portafoglio ordini al 30 giugno 2006 si è attestato a circa 9,3 miliardi di euro, nettamente superiore al valore
di fine 2005
(7,8 miliardi di euro), con la prospettiva di superare i 10 miliardi di euro entro la fine dell'anno. «Questo - ha spiegato Fincantieri - garantisce già da ora di saturare la capacità produttiva dei cantieri del gruppo con un carico di lavoro di tre anni».
Per la seconda parte del 2006 Fincantieri prevede di «raggiungere un risultato economico netto in linea con quello del 2005».