L'Ancanap (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati) giudica il disegno di legge finanziaria per il 2007 «insoddisfacente». Cantieri ed armatori - ha spiegato oggi l'associazione - attendevano dalla finanziaria 2007 come priorità assoluta il completamento del rifinanziamento della legge 88/2001 e del regolamento CE 1177/2002, essenziali per il settore. «Il rifinanziamento - ha detto il presidente di Ancanap, Stefano Silvestroni - è indispensabile per garantire a tutte le iniziative avviate i benefici previsti dalla legge». «Gli impegni - ha ricordato - sono già stati assunti da oltre cinque anni: occorre rispettarli, come del resto il governo attuale ha più volte dichiarato, anche pubblicamente».
Ancanap ha sottolineato come le cifre necessarie siano modeste: 140 milioni di euro per la legge 88/01 e 15 milioni di euro per il regolamento CE 1177/02, in parte disponibili.
Secondo l'associazione, il rifinanziamento delle due leggi è indispensabile «per evitare la crisi di numerose aziende di grande tradizione e grandi potenzialità produttive, spendibili ora che il mercato mondiale tira, che hanno fatto affidamento sui benefici previsti dalla legge e hanno intrapreso, nel 2001, nuove iniziative di investimento». Inoltre è indispensabile «per non creare una situazione di svantaggio delle imprese italiane rispetto ai competitors europei che hanno fruito da tempo di contributi simili e per non alterare il mercato nazionale, discriminando tra cantieri e armatori che hanno goduto tempestivamente e integralmente di questo contributo e coloro che, invece, ne hanno fruito solo parzialmente».
«Apprezziamo e accogliamo con favore - ha proseguito Silvestroni - lo stanziamento nella finanziaria per il 2007 di fondi a favore dell'innovazione tecnologica e l'incentivazione per la rottamazione di traghetti, come testimonianza di un rinnovato interesse per il settore marittimo». Tuttavia - ha ribadito il presidente di Ancanap - «la priorità assoluta è il mantenimento degli impegni assunti precedentemente».
Ancanap critica anche gli organi comunitari che - ha ricordato l'associazione - «negli anni passati hanno trascurato il settore, con conseguenti chiusure di importanti cantieri e perdita di grandi professionalità e know-how». «Adesso che la domanda ha ripreso slancio - ha rilevato Silvestroni - i cantieri rimasti sono pochi e non sufficienti a fronteggiare le richieste». Secondo Ancanap, «si sta verificando ciò che in passato è accaduto nella siderurgia: prima c'è stata la corsa a chiudere gli stabilimenti produttivi e poi si è "tentato" di recuperare il settore. Ma con quali risultati? Con quali perdite? Si deve evitare che le chiusure di cantieri verificatesi negli anni scorsi per insensibilità e miopia si ripetano anche nel futuro, per non voler mettere a disposizione modesti mezzi finanziari previsti dalle leggi e dovuti da tempo».