Assiterminal, l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali, ritiene che i contenuti del disegno di legge finanziaria per il 2007, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, «possano essere considerati con soddisfazione dai terminalisti portuali».
Il consiglio direttivo dell'associazione, riunitosi ieri, ha esaminato la proposta di normativa finanziaria, con la quale - ha osservato Assiterminal - «sembra si sia concluso il periodo di astinenza finanziaria per i porti, le cui motivazioni, invero, sono sempre state poco comprese, sia in punto di politica portuale, che riguardo alle giustificazioni d'ordine finanziario che le si volevano attribuire. Sta di fatto che la nostra portualità è arrivata sull'orlo di una grave carenza di competitività internazionale».
«Anche l'autofinanziamento delle Autorità Portuali e l'attenzione che il disegno di legge in parola riserva ai dragaggi nei porti - ha aggiunto l'associazione - non può che essere visto dai terminalisti con grande favore».
Inoltre il consiglio direttivo di Assiterminal ha manifestato la propria soddisfazione per i cento milioni di euro stanziati a favore dell'infrastrutturazione dei porti italiani. L'associazione ha però espresso perplessità circa le modalità con le quali i fondi verranno destinati ai porti: «mentre si concorda con la vecchia massima "a caval donato non si guarda in bocca" - ha rilevato - non si può tuttavia non rilevare che, a quanto sembra, ancora una volta vengono stanziati fondi, peraltro di entità certamente non clamorosa, senza l'elaborazione di un'adeguata politica portuale che ne indichi gli obiettivi verso i quali gli stessi devono essere congruamente indirizzati». «Il nostro bacino di concorrenza - ha sottolineato l'associazione - è quello del Mediterraneo. La nostra politica deve considerare l'hinterland geografico dei nostri scali marittimi al fine di valutare quali di essi possano più economicamente operare nella catena logistica orientata verso il centro-sud europeo e perciò essere privilegiati nella distribuzione delle risorse finanziarie disponibili. Ci auguriamo che in sede di conversione le nostre istanze trovino la condivisione necessaria per l'interesse del Paese».
Queste - secondo Assiterminal - sono le "luci" del disegno di legge. Ma ci sono anche le ombre. L'associazione non si dichiara infatti altrettanto soddisfatta «quando si prevede l'assoggettamento delle concessioni demaniali all'imposta di registro». «Nella scorsa legislatura - ha ricordato - abbiamo intensamente operato al fine di liberare risorse finanziarie strumentali ad una maggiore competitività dei porti, attraverso l'assoggettamento all'Iva dei canoni in parola. La nostra iniziativa era giunta ad acquisire sulla materia il consenso dei dirigenti di ambedue i dicasteri competenti: Economia e Trasporti. Infine, riguardo al trasferimento di parte del Tfr all'Inps, anche il nostro comparto ha fondati motivi di lamentazione. Al riguardo, osserviamo che i terminalisti operano in un settore economico definito capital intensive e con una componente lavoro certamente significativa. Tale trasferimento, se confermato, sarebbe veicolo di negatività sugli equilibri finanziari delle nostre imprese, costringendole così ad un maggiore ricorso al finanziamento bancario e perciò a livelli minori di competitività».
«Sull'applicazione, in luogo dell'Iva, dell'imposta di registro sui canoni delle concessioni demaniali, nonché sul parziale trasferimento del Tfr, iniziative esemplari in ordine all'antico vezzo dello Stato di dare con una mano per toglier con l'altra - ha proseguito l'associazione - cercheremo di trovare il consenso delle altre categorie interessate alla portualità al fine di porre in essere iniziative, condivise e da attuare con grande determinazione, volte allo stralcio dei citati due provvedimenti della legge finanziaria 2007, nonché alla rappresentazione delle molteplici problematiche che frenano le potenzialità di crescita della nostra categoria».
«Infine - ha concluso Assiterminal - nel mercato dei trasporti marittimi la valenza dei costi di manipolazione delle merci è pari, in punto competitivo, a quella della disponibilità di un'adeguata infrastrutturazione. Quanto precede appare ed è certamente banale, tuttavia in passato lo abbiamo dimenticato con penalizzazioni che tuttora soffriamo».
Nel corso delle riunione il consiglio direttivo di Assiterminal, presieduto da Luigi Negri, ha nominato vicepresidenti, per il biennio in corso, Ignazio Messina della Ignazio Messina & C., Saskia Kunst della Voltri Terminal Europa e Alessandro Piccardo della Reefer Terminal.