Oggi il Comitato Portuale di Napoli ha approvato l'assegnazione alla società terminalista Conateco (50% COSCO e 50% MSC) della concessione di 50 anni dell'area della Nuova Darsena di Levante destinata alla costruzione di un nuovo container terminal. Da parte sua la Conateco si impegna ad investire 216,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo impianto portuale. Vista la durata della concessione, superiore a 30 anni - ha precisato l'Autorità Portuale - i relativi atti verranno inviati al ministero vigilante che dovrà dare l'autorizzazione.
«È una scelta di grande rilievo quella che oggi adottiamo - ha commentato l'assessore ai Trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta - che influisce sull'assetto futuro della portualità italiana e che doterà il porto di Napoli di un terminal contenitori in grado di ricevere navi da 10mila teus».
«Siamo - ha detto il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Nerli - ad una svolta nella dotazione infrastrutturale del porto che ci inserirà nel sistema logistico del Mediterraneo in una posizione di primaria importanza».
Nel corso della riunione odierna Nerli ha espresso soddisfazione anche per la sentenza del TAR del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dalle Autorità Portuali di Napoli, Ravenna e Salerno contro il taglio imposto ai porti dalla precedente legge finanziaria, sentenza che consente di sbloccare i fondi destinati ad alcune opere previste nell'elenco annuale 2006 per circa otto milioni di euro. «Grazie alla sentenza del TAR - ha spiegato il presidente della port authority - potremo effettuare alcune opere previste nel nostro piano per l'anno in corso e potremo soprattutto affrontare con maggior serenità il grande lavoro che ci attende».
In merito al Bacino 5, recentemente affondato, Nerli ha detto che è intenzione dell'ente portuale «effettuare un'indagine di mercato per acquistare un nuovo bacino». «È chiaro - ha aggiunto - che se si dovesse a breve apprendere che il bacino si può riparare propenderemo per questa soluzione, anche perché non vogliamo che si arresti il rilancio della cantieristica».