Nel primo semestre di quest'anno la cantieristica navale italiana ha registrato ordini per 696.000 tonnellate di stazza lorda compensata, che hanno concorso a far salire il portafoglio ordini a 2,2 milioni di tonnellate, per un valore di 6,9 miliardi di euro (il quinto al mondo), 4,8 dei quali per l'estero.
I dati sull'andamento del comparto sono stati illustrati oggi a Roma nel corso dell'assemblea dell'Assonave, l'associazione dei costruttori, riparatori e fornitori navali italiani.
Nel 2005 la cantieristica italiana aveva completato 19 navi per complessive 398.000 tonnellate, per un valore di 1,3 miliardi di euro. Lo scorso anno i nuovi ordini avevano riguardato 22 unità per 326.000 tonnellate di stazza lorda compensata. Del tonnellaggio acquisito, 67.500 tonnellate erano andate ai cantieri medio-minori riuniti nell'associata ANCANAP.
Nel corso dell'assemblea, svoltasi alla presenza del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e del vice ministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli, il presidente di Assonave, Corrado Antonini, ha manifestato preoccupazione' circa il futuro della navalmeccanica europea connesse sia all'aumento in Asia della capacità produttiva a fronte di una domanda mondiale che si prospetta in flessione in un futuro non lontano, sia ad una concorrenza, specie quella coreana, che sale sempre più verso le produzioni ad alta tecnologia.
Stante la globalizzazione del mercato navale, le sole barriere che possiamo erigere - ha detto Antonini - sono, in sintesi, un impegno aggiuntivo sul piano dei costi e proposte innovative agli armatori. È su questi temi d'altra parte che si sta sviluppando il fruttuoso e articolato rapporto tra Commissione Europea e industria cantieristica per il sostegno al settore, con particolare attenzione alle fondamentali attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
Ma per la cantieristica italiana - ha rilevato il presidente di Assonave - è anche necessario che governo e parlamento eliminino quelle che sono specifiche penalizzazioni delle aziende nei confronti anche dei concorrenti europei. Nel disegno di Legge Finanziaria 2007 è previsto l'accantonamento per gli incentivi all'innovazione, secondo la normativa UE del 2004, ciò che è motivo di gratitudine nei confronti del governo. Purtroppo, però - ha sottolineato Antonini - nulla viene disposto quanto alla ricerca in campo navale e alla chiusura delle vecchie pendenze relative ai contributi di cui a leggi e regolamenti pregressi, veri e propri impegni assunti nei confronti di cantieri e di armatori. Si confida quindi vivamente in un "recupero" in fase di approvazione della Finanziaria, tenuto anche conto della relativa modestia degli importi in gioco.
Quanto al comparto delle costruzioni militari - ha proseguito Antonini - l'anno trascorso è stato indubbiamente positivo grazie anzitutto allo sviluppo del programma di ammodernamento della flotta della Marina Militare Italiana, dalle notevolissime ricadute tecnologiche e industriali, e che deve poter continuare con le ulteriori unità della classe Fremm.