Assoferr (Associazione Operatori Ferroviari e Intermodali) denuncia un «disinteresse generalizzato per il trasporto ferroviario delle merci» che si sta registrando - ha sottolineato l'associazione - «al di là di tanti annunci e proclami, purtroppo ormai sterili».
«Le difficoltà del gruppo FS, l'erosione progressiva e costante di quote di mercato, una liberalizzazione molto lontana da quanto auspicato da ormai 10 anni, la mancanza di incentivi strutturali al sistema e da ultimo il non aver legato al disegno di legge relativo alla Finanziaria del 2007 il recepimento della direttiva europea 2004/49/CE relativa alla sicurezza delle ferrovie comunitarie - ha osservato Assoferr - sono sicuramente delle tristi conferme ai nostri legittimi sospetti». «Il mancato recepimento della direttiva in questione, che doveva avvenire entro lo scorso 30 aprile 2006 e che tra qualche settimana porterà probabilmente all'apertura di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea nei confronti del nostro e altri Paesi - ha spiegato l'associazione - oltre a rappresentare un anello mancante nella gestione globale della sicurezza del sistema ferroviario rischia di evidenziare ancor più potenziali discriminazioni nei confronti di tanti operatori privati che si trovano ad operare con sistemi diversi nel nostro paese rispetto a quelli degli altri Paesi. Sistemi tra l'altro gestiti dagli stessi competitor. Infatti tra i punti cardine della direttiva 2004/49/CE vi è l'istituzione delle autorità nazionali per la sicurezza ferroviaria che slegata da qualsiasi legame con il gestore dell'infrastruttura e le imprese ferroviarie assicurerà imparzialmente anche tutte le procedure necessarie alla omologazione, registrazione, messa in servizio e mantenimento dei carri ferroviari, generalmente specializzati e che non sono di proprietà delle imprese ferroviarie».
«Non disperiamo - ha concluso amaramente Assoferr - di poter osservare quanto prima una reale inversione di tendenza che oltre all'avvio di una credibile integrazione modale ci porrebbe anche al riparo da richiami ipocriti sulla necessità del potenziamento e efficientamento del trasporto ferroviario non appena si verifichi un ingorgo o blocco di altre modalità di trasporto su cui oggi l'intero sistema logistico e trasportistico è colpevolmente sbilanciato».