Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha invitato l'Associazione Porti Italiani (Assoporti) a diventare partner strategico del governo nell'individuazione dei porti hub che possono realmente ambire ad un ruolo chiave sulle rotte internazionali e in particolare per i traffici fra l'Estremo Oriente e l'Europa.
Intervenendo oggi all'assemblea dell'associazione, Prodi ha sottolineato come «lo sviluppo del Paese cominci dai porti, ma l'intero sistema - ha aggiunto - dovrà imparare a cooperare superando l'orientamento attuale che considera ogni scalo un porto universale».
Prodi ha rilevato come i porti siano una risorsa prioritaria per il sistema Paese ed ha sostenuto la necessità di compiere uno sforzo comune per riportare il Mediterraneo al centro degli scambi internazionali.
Il premier ha assicurato l'appoggio del governo sia in termini di «marketing internazionale», sia di supporto infrastrutturale, sia di coordinamento logistico globale fra porti e retroporti. «Il governo - ha detto - ha già sbloccato 1,2 miliardi di euro, che non sono pochi, oltre a stanziare 100 milioni per gli hub. La sfida è quella che deve riportare l'Italia 500 anni indietro, quando il Mediterraneo e i nostri porti erano al centro del mondo».
Il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, ha ribadito l'esigenza di accorciare i tempi di realizzazione delle nuove infrastrutture portuali, sia dei dragaggi ed ha sottolineato i rischi connessi con vecchie e mai totalmente tramontate ambizioni dell'Unione Europea a considerare i finanziamenti in infrastrutture portuali alla stregua di aiuti di Stato e quindi a vietarli, penalizzando proprio la portualità italiana.
Nerli ha rilevato il valore essenziale di «inversione di tendenza» nell'approccio del governo alle problematiche portuali, inversione - ha spiegato - testimoniata dalle norme contenute nel disegno di legge finanziaria 2007, incluse quelle sull'autonomia finanziaria delle Autorità Portuali.
Sul tema dei dragaggi il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha confermato l'intenzione di sostenere l'attuale testo del decreto in materia, precisando che dovrà comunque passare all'esame del Parlamento.
Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, è intervenuto sul tema delle nomine ai vertici delle Autorità Portuali, evidenziando l'esigenza di superare la «patologia» determinata dai commissariamenti e rientrare nella sfera «fisiologica» delle normali nomine.