In un editoriale sull'ultimo numero del bollettino dell'associazione armatoriale spagnola ANAVE viene presa in esame la promozione del trasferimento del trasporto delle merci dalla strada al mare attuata attraverso l'introduzione di ecobonus o attraverso l'incentivazione delle autostrade del mare.
«Il gruppo parlamentare della CiU - ricorda ANAVE - ha proposto al Congresso l'istituzione in Spagna di un sistema di ecobonus per promuovere il trasferimento delle merci dalla strada allo short sea shipping, come dire, ad un servizio di trasporto multimodale che includa una tratta marittima. Da mesi l'associazione spagnola di promozione dello short sea shipping (SPC-Spain) ha già chiesto una iniziativa simile in Spagna. Come noto, lo scorso aprile l'Italia ha ottenuto il via libera della Commissione Europea per applicare un sistema di questo tipo, la cui peculiarità consiste nel fatto che si tratta di una sovvenzione con fondi statali che però non viene concessa a compagnie di navigazione, ma ad importanti utilizzatori del servizio di trasporto marittimo (di norma trasportatori stradali od operatori logistici) che sono liberi di scegliere l'operatore marittimo che preferiscono, ciascuno secondo la propria convenienza legata ai porti, alla tempistica del trasporto, alle tariffe, ecc. Pertanto la sovvenzione non distorce le condizioni di concorrenza tra gli armatori e diventa un semplice incentivo all'uso della modalità marittima».
ANAVE osserva tra l'altro come, ad esempio, «sovvenzionare alcuni dei vettori marittimi di nuova costituzione risulti discriminatorio e a danno di quelli costituiti in precedenza. Per questo motivo l'associazione europea degli armatori (ECSA) ha chiesto cautela nel momento di applicare programmi di aiuti come il Marco Polo, per evitare distorsioni del mercato». «Per tentare di risolvere il problema - rileva l'associazione degli armatori spagnoli - la Commissione si è inventata il concetto (non ancora completamente definito) delle Autostrade del Mare: saranno ammesse sovvenzioni, anche rilevanti, con fondi tanto statali quanto comunitari, però diretti a quei servizi di short sea shipping che offrano caratteristiche superiori di qualità: alta velocità, frequenza elevata, ecc. Però è lecito chiedersi: è veramente questo ciò di cui gli utenti hanno bisogno?».
Secondo ANAVE, «l'ecobonus sembra risolvere i problemi di distorsione della concorrenza senza pretendere di imporre all'utente caratteristiche di qualità che talvolta non tutti possono permettersi». «Fortunatamente - sottolinea l'associazione - non si tratta di scegliere tra l'ecobonus e le autostrade del mare. Tuttavia, nel momento in cui si devono assegnare risorse limitate, a chi dare priorità può essere una questione di termini. Lo sviluppo di queste ultime quali collegamenti marittimi delle Reti Transeuropee di Trasporto (TEN-T) sarà senza dubbio necessario a medio-lungo termine. Però l'ecobonus potrà risultare efficace in maniera immediata, sostenendo lo sviluppo di progetti imprenditoriali di un numero relativamente elevato di compagnie di navigazione, richiedendo requisiti relativamente modesti e senza distorsione della concorrenza. E potremmo avere la sorpresa di scoprire che, se efficacemente utilizzati, ridurranno le esigenze di budget delle autostrade del mare».
«Varrebbe la pena, una volta tanto - conclude ANAVE - sostenere un ecobonus che, efficacemente impiegato, possa anche diminuire le esigenze di budget delle autostrade del mare».