Tax lease: uno strumento innovativo per armatori e cantieri italiani
Oggi a Roma, con il convegno dal titolo "", MCC - Capitalia Gruppo Bancario, Confitarma e lo Studio Legale Norton Rose hanno voluto proporre una riflessione sull'opportunità di introdurre nell'ordinamento italiano lo strumento del
tax lease che potrebbe contribuire a dare nuovo impulso al settore dello shipping, in un momento - hanno osservato gli organizzatori - in cui appare cruciale intercettare le opportunità di business offerte dai mutamenti del contesto internazionale.
«Lo shipping - ha detto l'amministratore delegato di MCC, Cesare Caletti - rappresenta uno dei settori chiave di attività della nostra banca: il 9% circa dei crediti a clienti, compresi leasing, factoring e finanziamento tout cour, è rivolto a questo comparto».
Il presidente della Commissione Finanza e Diritto d'Impresa di Confitarma, Angelo D'Amato, ha ribadito l'esigenza di avviare un nuovo rapporto tra banche italiane e shipping che possa preludere a nuove iniziative di sviluppo. «Solo in presenza di strumenti innovativi - ha sottolineato D'Amato - si potranno rimettere in moto gli investimenti continuando il processo di rinnovo e ammodernamento della nostra flotta. L'armamento aveva avanzato la richiesta di inserire il
tax lease tra le misure della manovra finanziaria 2007. Purtroppo, ad oggi tale provvedimento non è presente nel testo del decreto legge attualmente in discussione al Parlamento. Auspichiamo che possa essere recuperato nel disegno di legge finanziaria».
«Crediamo - ha affermato il vicedirettore generale di MCC, Paolo De Angelis - che l'adeguamento delle normative italiane a quelle vigenti in altri paesi europei possa permettere, come si è dimostrato nella nautica, un'ulteriore crescita del settore. MCC è comunque vicina a Confitarma e sarà a fianco delle imprese armatoriali».
«L'ordinamento italiano - ha aggiunto Antonello Lupo della Norton Rose - deve essere reso competitivo rispetto a quelli degli altri paesi europei favorendo gli investimenti in una logica di sviluppo. A tal fine, il quadro normativo italiano consentirebbe una rapida introduzione del
tax lease, attraverso poche modifiche del sistema».
Secondo Alfonso Magliulo, dello Studio Legale Castaldo, «dopo aver introdotto il
tax lease nel sistema normativo italiano ed dopo averlo adeguato sulla base dei diversi interessi coinvolti nell'operazione (armamento, cantieri e banche) si potrà raggiungere una sua ottimizzazione mediante la creazione di modelli adattabili alla diverse esigenze».
Emilio Palma, direttore generale di Fincantieri ha sottolineato che «l'introduzione di uno strumento finanziario come il
tax lease per il rilancio degli investimenti, oltre a favorire il rinnovo della flotta mercantile, dovrebbe allo stesso tempo contribuire a sostenere la competitività dei nostri cantieri che da tempo soffrono dell'agguerrita concorrenza dei paesi dell'Estremo Oriente».
L'applicazione del
tax lease che Francia, Spagna e Regno Unito hanno già introdotto nei loro ordinamenti quale strumento di sostegno pubblico che si fonda sul rapporto triangolare tra armatori, cantieri e soggetti finanziari, è stata illustrata da Louise Higginbottom e Alain Gautron della Norton Rose.