Oggi a Livorno si è svolto il seminario sul tema "La governance della futura politica marittima europea: che posto per le regioni?" organizzato dalla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM) su invito del presidente della Regione Toscana e della CRPM, Claudio Martini.
Il seminario, che ha visto la partecipazione di 18 nazioni, aveva l'obbiettivo di ampliare il dibattito in corso sul Libro Verde "Verso una politica marittima dell'Unione: una visione europea degli oceani e dei mari", pubblicato dalla Commissione Europea lo scorso 7 giugno, e di identificare il ruolo delle Regioni nell'ambito delle politiche marittime.
«Il vostro punto di vista, il punto di vista delle regioni costiere - ha detto il commissario europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca, Joe Borg, nel corso dell'incontro - sarà cruciale, perché una politica marittima per essere accettata deve essere il risultato di una richiesta chiara. Voi siete la fonte di ispirazione di questo progetto. Voi siete la causa e la ragione principale per cui stiamo lanciando questo processo, e voi siete quelli che beneficeranno di più di una futura politica marittima. La vostra ambizione determinerà quanto ambiziosa sarà tale politica».
«La maggior parte delle problematiche marittime - ha sostenuto il presidente della Regione Bretagna, Jean-Yves Le Drian - si manifestano sul territorio ad un livello intermedio tra il locale e il nazionale. Ma le regioni, intese come autorità regionali, sono del tutto assenti dal Libro Verde». «Certo - ha proseguito Le Drian che parlava a nome della CRPM - l'UE è un'unione di Stati, ma il principio di sussidiarietà avrebbe potuto trovare un posto nel Libro Verde».
Il presidente della CRPM, Claudio Martini, ha sollevato la questione dell'importanza dei bacini marittimi come livello di guvernance ideale per l'applicazione di una politica marittima europea. «Mediterraneo, Baltico, arco atlantico, Mare del Nord, Mar Nero - ha rilevato - come si può credere in una politica marittima integrata senza porsi il problema del giusto livello di governance per la sua stessa messa in opera? L'approccio ecosistematico sviluppato dalla DG Ambiente, le autostrade del mare, la nuova politica di vicinato, così come anche l'obbiettivo 3 del FEDER, introducono la cooperazione tra bacini marittimi. Anche il Libro Verde avrebbe potuto introdurli!»