Il prossimo 14 novembre, presso il centro congressi della Stazione Marittima di Venezia, si svolgerà un meeting sul tema "Porti ed interporti nella via del nord-est: ottimizzazione dei servizi logistici e qualificazione dell'intermodalità" organizzato dall'International Propeller Club Port of Venice.
All'incontro parteciperanno il vice ministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli, i presidenti delle Autorità Portuali di Venezia e Trieste e i presidenti degli interporti di Verona, Padova, Rovigo e Venezia, oltre ai massimi responsabili degli enti locali.
«Sarà un confronto a tutto campo per capire quante e quali reali possibilità abbia questa parte produttiva del Paese nella frenetica generale rincorsa verso i grandi nuovi mercati emergenti», ha spiegato il presidente dell'International Propeller Club Port of Venice, Massimo Bernardo. «Si tratta cioè - ha aggiunto - di stabilire una volta per tutte, al di là delle troppo facili enunciazioni, se il nord-est italiano è riuscito a far sistema logistico con porti ed interporti a loro volta integrati con ferrovie e infrastrutture stradali adeguate per poter rimanere quella tanto auspicata "via del nord est", cioè quell'indispensabile segmento plurimodale del Corridoio n.5 che, quando e se realizzato, collegherà al di qua delle Alpi Lisbona a Kiev».
Sul complesso tema della logistica, che come ha recentemente sottolineato in un suo studio la Commissione Europea incide per il 15% sul costo finale del prodotto, il sodalizio veneziano, che per l'incontro di novembre sarà allargato ai Propeller Clubs di Milano, Verona, Trieste, Monfalcone, Rovigo e Chioggia, impegnerà l'anno sociale con meeting che spazieranno dalle autostrade del mare alla logistica aerea e ferroviaria, alla formazione.
«Il meeting di novembre - ha detto Bernardo - rappresenterà per il nord-est un vero e proprio focus al cospetto dei grandi imprenditori del trasporto su cui decidere e misurare non solo la reale potenzialità dell'area, ma anche gli eventuali investimenti, ma, soprattutto, l'urgenza di ridisegnare una necessaria nuova cultura nella programmazione infrastrutturale e del trasporto che abbia come obiettivo primario l'ottimizzazione dei servizi e la qualificazione dell'intermodalità».