Oggi a Roma la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) e la Marina Militare Italiana hanno illustrato un proprio accordo che ha l'obiettivo di realizzare il primo sistema mondiale di telesorveglianza sui mari finalizzato a garantire sicurezza dei traffici marittimi e delle regioni costiere, ma anche a fornire tempestivi segnalazioni di allarme a un'unica centrale operativa. La collaborazione mira a garantire maggiore sicurezza (come già accade per le navi passeggeri) anche alle navi da carico che operano in aree considerate a rischio a causa degli atti di pirateria.
«Il ruolo della Marina Militare - ha detto il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Paolo La Rosa - è fondamentale per garantire la libertà della navigazione in alto mare; proteggere i traffici marittimi significa proteggere lo sviluppo del sistema Italia, soprattutto negli attuali scenari economici globalizzati e mantenere una stabilità a livello globale».
«L'impegno della Marina Militare Italiana sulle rotte più calde a protezione degli interessi nazionali - ha rilevato il presidente della confederazione armatoriale, Nicola Coccia - ha favorito la nascita in Confitarma di un'idea nuova di reale integrazione; l'obiettivo è quello di porre a comune denominatore tutte le informazioni, da convogliarle in unico collettore». «La pirateria - ha aggiunto - è un problema serissimo con il quale le navi, le compagnie di navigazione ma specialmente gli equipaggi e i comandanti si trovano a fare i conti in un numero crescente di aree del mondo». Coccia ha ricordato gli episodi che nel 2005 e all'inizio del 2006 hanno coinvolto tre navi mercantili italiane delle società Ignazio Messina & Co, d'Amico Società di Navigazione e Marnavi, che fortunatamente al largo del Corno d'Africa sono riuscite ad evitare attacchi dei pirati.
Alla presentazione, svoltasi presso la sede di Confitarma, è intervenuto anche l'ammiraglio Luciano Dassatti, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.