La Cina è in cerca di partner esteri per sviluppare la propria industria navalmeccanica, di cui vuole però mantenere il controllo. Le strategie di crescita del settore sono delineate in uno studio elaborato dagli enti governativi State Commission of Science, Technology and Industry for National Defence e National Development and Reform Commission.
Il piano sottolinea la possibilità per i cantieri navali cinesi, così come per i produttori di motori marini e di componenti per l'industria navalmeccanica, di trovare partner esteri in qualità di semplici investitori che di collaboratori o soci operativi. Tuttavia la partecipazione di soggetti esteri non dovrà superare il 49% del capitale azionario delle società cinesi. Inoltre le joint venture con partner esteri dovranno istituire centri che avranno il compito di capitalizzare il know-how tecnologico apportato dalle aziende straniere.
Lo scorso anno sono stati 104 i progetti nel settore cantieristico che si sono avvalsi della partecipazione di soggetti esteri; a tali progetti erano collegati investimenti esteri per un totale di 1,37 miliardi di dollari, di cui solo 227,1 milioni di dollari sono stati effettivamente utilizzati.
Lo scorso anno i cantieri cinesi hanno prodotto navi per un totale di 12 milioni di tonnellate di portata lorda, pari a circa il 17% del mercato mondiale. Il piano di sviluppo del settore prevede di raggiungere una produzione di 17 milioni di tpl nel 2010.
Nel primo semestre di quest'anno i nuovi ordini hanno toccato i 16,08 milioni di tpl, con una crescita del 113% rispetto alla prima metà del 2005.