L'A.N.CA.NA.P. (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati) ha espresso oggi «forte preoccupazione per l'andamento dei lavori per la Finanziaria, che fino ad oggi ha trascurato esigenze imprescindibili per il settore».
«Sono stati lodevolmente previsti stanziamenti di fondi per la ricerca e incentivi per la demolizione dei traghetti non conformi agli standard della sicurezza - ha spiegato il presidente dell'associazione, Stefano Silvestroni - ma devono essere approvati i fondi per il rifinanziamento di leggi in vigore da anni, decisione prioritaria ed essenziale per il settore. Gli impegni assunti vanno mantenuti». «Parliamo - ha precisato - del regolamento CE 1177/2002 e della legge 88/2001, strumenti già utilizzati da tempo da tutti i Paesi europei, il cui rifinanziamento garantirà a tutte le iniziative avviate, alcune da oltre cinque anni, i benefici previsti dalle due leggi».
A.N.CA.NA.P. ha sottolineato come i fondi richiesti siano modesti, in particolare quelli relativi al regolamento CE 1177/2002 che - secondo i calcoli dell'associazione - ammontano a una cifra pari a 15 milioni di euro, «fra l'altro - ha osservato A.N.CA.NA.P. - disponibili in quanto stanziati in passato per provvedimenti a favore del settore e non utilizzati».
«Ci appelliamo con preoccupata fiducia - ha concluso l'associazione - al senso di responsabilità e alla sensibilità del governo verso il settore dello shipping. C'è ancora tempo e margine perché si possa mettere mano alla legge e finalmente prevedere lo stanziamento di fondi attesi da anni dal settore. Questo eviterebbe la crisi di aziende, tecnologicamente avanzate e di grande potenzialità produttive, che hanno intrapreso importanti programmi di investimento, sulla base dei fondi previsti dalle due leggi in questione».