Il gruppo A.P. Møller-Mærsk prevede di archiviare l'esercizio 2006 con un passivo netto di 600 milioni di dollari nel solo settore del trasporto marittimo containerizzato, in cui opera la filiale Maersk Line, calcolato al netto dei proventi derivanti dalla cessione di navi e dopo i costi relativi all'integrazione nel gruppo di P&O Nedlloyd (che - ha precisato il gruppo armatoriale danese - si prevede siano molto inferiori alla precedente stima di 180 milioni di dollari). Nell'esercizio precedente era stato registrato un utile netto di 1,3 miliardi di dollari.
«Nel comparto dei servizi containerizzati - ha spiegato oggi A.P. Møller-Mærsk - i noli relativi ai primi nove mesi del 2006, ottenuti includendo il bunker adjustment factor, sono inferiori del 6% circa rispetto al corrispondente periodo del 2005. Si prevede che nella seconda metà dell'anno i volumi trasportati crescano del 10% circa rispetto al primo semestre dell'anno, principalmente a causa degli sviluppi di carattere stagionale. Nei primi nove mesi dell'esercizio gli oneri per tonnellata relativi al fuel sono stati superiori del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».
Nel settore del trasporto cisterniero, in quello offshore e nei settori correlati allo shipping A.P. Møller-Mærsk prevede di totalizzare un utile netto di 0,9-1,0 miliardi di dollari nell'intero esercizio 2006 rispetto a 0,6 miliardi di dollari nel 2005. Nel settore petrolifero e gassiero è atteso un utile netto di 1,7 miliardi di dollari (1,2 miliardi nell'esercizio 2005).
Complessivamente A.P. Møller-Mærsk prevede di chiudere l'esercizio 2006 con un utile netto consolidato di 16 miliardi di corone danesi circa (2,8 miliardi di dollari), rispetto a 20,2 miliardi di corone danesi nell'esercizio precedente, con un cash flow di 25 miliardi di corone danesi ed un ricavo di 270 miliardi di corone danesi (208,7 miliardi nel 2005).
Quest'anno il gruppo prevede di totalizzare guadagni per circa 700 milioni di dollari dalla cessione di navi contro i 300 milioni di dollari del 2005.