Domani a Roma la Federmar-Cisal incontrerà le associazioni armatoriali per l'apertura della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del personale navigante ed amministrativo del settore marittimo scaduto alla fine del 2006.
Secondo il sindacato, per salvaguardare il patrimonio di esperienza e di professionalità rappresentato dai marittimi e per assicurare una prospettiva duratura di lavoro sulle navi soprattutto ai giovani, è necessario in particolare - ha spiegato oggi Federmar-Cisal - «dare corso alla riforma del collocamento per i marittimi, impegnando i ministeri del Lavoro e dei Trasporti ed emanare senza ulteriori indugi i decreti attuativi del relativo regolamento da mesi già pubblicato in Gazzetta Ufficiale; inoltre rafforzare la continuità del rapporto di lavoro contenendo il precariato; privilegiare l'imbarco degli allievi ufficiali e degli ufficiali italiani per facilitare l'acquisizione dei titoli professionali; rafforzare la formazione e l'aggiornamento professionale dei marittimi da parte delle stesse aziende, le quali dovrebbero sostenerne i costi dal momento che sono loro ad avvalersi dell'opera dei lavoratori».
Inoltre Federmar-Cisal ritiene indispensabile dare attuazione alla nuova normativa che disciplina l'orario di lavoro dei marittimi.
Sul fronte economico - secondo il sindacato - è necessario «effettuare una radicale riforma degli istituti retributivi, quali la predeterminazione del lavoro straordinario e l'indennità di navigazione, con l'obiettivo di ridurre l'attuale ampio divario esistente tra la retribuzione di bordo e quella percepita dal marittimo durante i periodi di riposo a terra». Per il personale amministrativo, in aggiunta agli incrementi retributivi, Federmar-Cisal ha annunciato di aver presentato una serie di richieste mirata a migliorare la parte normativa del contratto.
Intanto lo SdL Intercategoriale (Sindacato dei Lavoratori Intercategoriale), nuova organizzazione sindacale nata il 14 gennaio scorso dalla fusione tra SinCobas, Sult e Salc, ha accusato Cgil, Cisl e Uiltrasporti di siglare ancora una volta accordi con il gruppo dirigente della Tirrenia senza il consenso dei lavoratori.
«Si continua - ha sottolineato oggi SdL - a non consultare tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori del settore venendo meno alla democrazia sindacale».
«I danni provocati ai lavoratori dagli accordi capestro degli ultimi anni - ha rilevato il nuovo sindacato - non lasciano presagire nessun accordo positivo». Pertanto SdL Intercategoriale ha «invitato tutti alla mobilitazione e allo stato di agitazione affinché ancora una volta il paventato risanamento del gruppo Tirrenia non sia pagato solo ed esclusivamente sulla pelle dei lavoratori marittimi».