Nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione dell'European Aeronautic Defence and Space Company (EADS) ha approvato all'unanimità un piano di ristrutturazione dell'Airbus, denominato Power8, che sarà introdotto progressivamente e che comporterà un taglio del personale pari a 10.000 unità nell'arco di quattro anni, di cui circa 3.700 in Airbus Deutschland, 3.200 in Airbus France, 1.600 in Airbus UK, 1.100 in Airbus CE e 400 in Airbus España. Cinquemila di queste posizioni, che sono a carattere temporaneo o nel settore del subappalto, saranno le prime a subire le riduzioni previste.
Attualmente Airbus dà lavoro direttamente a 57.000 persone e indirettamente ad oltre 30.000 impiegate dalle aziende in subappalto.
«Nel 2006 - ha detto il presidente e amministratore delegato di Airbus, Louis Gallois - abbiamo registrato eccellenti livelli di vendite e di consegne. Tuttavia il nostro futuro a lungo termine sarà segnato se non prendiamo iniziative adesso».
Airbus ha annunciato un EBIT negativo per il 2006 ed ha precisato che, a causa dei ritardi del progetto per l'aeromobile A380, il futuro prospetta una notevole carenza di liquidità e profitti in calo a fronte della necessità di effettuare ingenti investimenti, in particolare per il programma A350 XWB.
Gallois ha sottolineato come l'indebolimento del dollaro abbia determinato in soli sei anni una perdita del 20% della competitività dell'Airbus: «non possiamo - ha spiegato - continuare a produrre ai nostri attuali costi in euro e vendere ai prezzi in dollari della Boeing». «Senza la rapida introduzione del Power8 - ha aggiunto - la rimuneratività scenderà notevolmente al di sotto degli standard del settore e delle ragionevoli aspettative. Questa è una situazione insostenibile e inaccettabile».