Dal 2000 si è verificata una considerevole riduzione del numero degli incidenti alle navi mercantili che hanno comportato la perdita totale delle unità. Tuttavia si è verificata nel contempo una notevole crescita degli incidenti che hanno provocato la perdita parziale delle navi.
Lo sottolinea un (IUMI), associazione che rappresenta gli assicuratori marittimi mondiali.
Lo scorso anno è stata registrata la perdita totale di 67 navi di stazza lorda di almeno 500 tonnellate contro 140 navi nel 2000 ed un picco di 182 navi registrato negli anni '90. La perdita parziale è però aumentata sensibilmente essendo cresciuta del 200% dal 1998.
«Il continuo e benvenuto calo delle perdite totali di navi - ha commentato il presidente dell'IUMI, Deirdre Littlefield - è spiegato da un certo numero di fattori. Le lezioni del passato hanno indotto ad una migliore progettazione e alla costruzione di navi più solide. La sicurezza è stata migliorata grazie alle ispezioni più rigorose e ai controlli richiesti dagli assicuratori, dalle società di classificazione, dagli Stati di bandiera e dal regime di Port State Control, grazie alle norme sulla manutenzione introdotte dall'International Maritime Organization e da altri enti e grazie ai notevoli passi avanti nella tecnologia e nelle comunicazioni che hanno portato alla nuova era dell'elettronica di bordo. Questi sono i principali elementi che hanno determinato una maggior sicurezza sui mari».
Tuttavia Littlefield ha sottolineato come l'aumento di perdite parziali costituisca una crescente fonte di preoccupazione per le compagnie assicurative che - ha rilevato - «stanno lottando per mantenere gli introiti dei premi contro una marea di sinistri sempre più onerosi che non accennano a calare».
Il rapporto dell'IUMI indica come le perdite complessive verificatesi lo scorso anno (secondo i dati preliminari) siano state pari a circa lo 0,1% della flotta mondiale, rispetto allo 0,3% nel 1996 e a quasi lo 0,5% nel 1990.
Nel 2006 c'è stato un lieve aumento del tonnellaggio perduto, in particolare nel settore delle rinfusiere; tuttavia - ha osservato l'IUMI - ciò si spiega con la perdita totale di una portarinfuse Capesize che rappresenta il 37% del tonnellaggio complessivo.