Non c'è dubbio che si tratti di una procedura nuova. Di norma i progetti, in particolare i piani regolatori, vengono elaborati da progettisti e tecnici e sono sottoposti all'approvazione degli enti locali e del governo. L'iter prevede il recepimento di osservazioni da parte della cittadinanza e delle organizzazioni economiche e sociali. Differente, invece, la strada percorsa dal progetto ideato dall'architetto Renzo Piano per il nuovo waterfront portuale di Genova. Il disegno è stato adottato oggi dalle istituzioni locali, che lo hanno scelto come futuro piano regolatore portuale. Ma il piano non è ancora il documento ufficiale di programmazione dello sviluppo del territorio portuale. La fase che prevede il recepimento delle osservazioni avanzate dai soggetti interessati non si è conclusa, anzi ogni parte del progetto sarà riesaminata, discussa e dovrà essere approvata. La "battaglia" per varare il nuovo piano regolatore portuale è solo all'inizio.
Stamani gli enti locali hanno sottoscritto un protocollo d'intesa sul waterfront. «Mentre i precedenti piani regolatori erano già certi in quanto ad attuazione - ha confermato il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - vista la complessità del progetto di Renzo Piano si andrà a fare una verifica delle singole parti con i tavoli tecnici».
«Il progetto di Renzo Piano - ha aggiunto il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu - deve trasformarsi in piano regolatore portuale». «Se il progetto dovesse realizzarsi in cinque minuti - ha rilevato sottolineando la complessità degli interventi previsti - ci vorrebbero cinque miliardi di euro».
Proprio i finanziamenti sono una delle questioni cruciali. Per ogni parte del progetto dell'architetto - ha precisato Pericu - «ci sarà un approfondimento sia dal punto di vista economico che di fattibilità tecnica e si terrà conto che non possono essere pagati costi sociali elevati».
Il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto - ha evidenziato anche l'aspetto ambientale: «i cittadini - ha osservato - hanno diritto ad esprimere un parere». Pur confermando con la firma odierna il consenso dell'amministrazione provinciale al riassetto del waterfront («si tratta - ha detto - di un accordo corale che ha un senso di assoluta novità»), Repetto ha sottolineato di aver comunicato alle altre istituzioni le criticità del progetto rilevate dal consiglio provinciale, in particolare in merito agli aspetti occupazionali e allo spostamento a mare dell'aeroporto.
L'iter di approvazione del futuro piano regolatore portuale, insomma, parte adesso, anche se - ha detto il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi - «si tratta della ventesima edizione del progetto di Renzo Piano, che abbiamo visto e rivisto e sulla quale siamo tutti d'accordo».
Novi ha illustrato i passi che dovranno essere compiuti per apportare le varianti all'attuale piano regolatore portuale: «domani - ha spiegato - nel Comitato Portuale ratificheremo il protocollo d'intesa per l'avvio del progetto di Renzo Piano»; dopo tale passo «potremo contattare le banche per avere i finanziamenti, cosa che prima non potevamo fare». La port authority si rivolgerà anche al governo: «il ministero - ha detto Novi - ci ha consigliato di chiedere una legge speciale».
«Le varianti all'attuale piano regolatore portuale - ha confermato il presidente dell'ente portuale - si faranno pezzo per pezzo». «Tavoli tecnici istituiti presso l'Autorità Portuale - ha detto Pericu - redigeranno gli studi di fattibilità. Il consiglio comunale approverà i progetti che andranno poi in Regione». «Ad occuparsene - ha precisato il sindaco, il cui mandato è prossimo alla scadenza - sarà il nuovo consiglio comunale, dopo le elezioni».
Bruno Bellio
PROTOCOLLO DI INTESA
TRA:
REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI GENOVA COMUNE DI GENO VA AUTORITA' PORTUALE DI GENOVA CONFINDUSTRIA GENOVA CGIL CISL UIL Per lo sviluppo del Porto e della Città portuale
Genova,
PROTOCOLLO DI INTESA tra
REGIONE LIGURIA PROVINCIA DI GENOVA COMUNE DI GENOVA AUTORITA 'PORTUALE di GENOVA CONFINDUSTRIA GENOVA CGIL, CISL, UIL
premesso che:
il tema del rapporto fra pianificazione portuale e pianificazione urbanistica e territoriale costituisce nel contesto socio-economico ligure uno dei nodi fondamentali che le politiche di sviluppo debbono avere la capacità di affrontare e risolvere;
la pianificazione portuale esprime infatti una duplice valenza, urbanistica e produttiva; ciò evidenzia in particolare l'esigenza di porre in atto la più efficace interrelazione fra le previsioni urbanistiche e le prospettive produttive, e, dunque, fra l'insieme degli strumenti pubblici di programmazione economico-finanziaria e di pianificazione territoriale, da un lato, ed i programmi di investimento degli operatori privati, dall'altro, nonché le necessarie ricadute occupazionali di segno positivo che essi debbono determinare, garantendo la sostenibilità anche ambientale dello sviluppo del porto;
le stime sulla crescita dei volumi di scambio commerciale delineano scenari di forte espansione, nel cui ambito il Mediterraneo si pone quale area centrale rispetto ai traffici da/verso Estremo Oriente/Sud Est Asiatico e Stati Uniti e verso l'Europa centro-orientale;
le previsioni di crescita della domanda evidenziano prospettive di sviluppo dei traffici che assegnano al porto di Genova - in un orizzonte temporale esteso al 2020 - un volume in crescita di merce containerizzata che si attesterà attorno ai 6 milioni di Teus; esse confermano altresì il trend positivo dei traffici convenzionali che ha caratterizzato il sistema portuale genovese nell'ultimo decennio; le analisi di mercato effettuate con riferimento al settore industriale del porto rivelano prospettive di elevata presenza degli operatori genovesi nell'area di business che li caratterizza, segnalando altresì importanti opportunità di crescita per le attività connesse ai cruise hub. Va pertanto definita la collocazione e la fruibilità di opportuni spazi da parte degli operatori crocieristici;
in tale quadro il potenziamento delle infrastrutture di accesso al porto di Genova appare risolutivo per l'adeguata programmazione dello sviluppo dello scalo;
contestualmente alla realizzazione delle opere previste dal vigente PRP debbono pertanto prioritariamente essere posti in attuazione:
- il progetto del nodo viario di San Benigno, allo scopo di assicurare adeguati livelli di accessibilità al traffico che verrà generato dal nuovo Terminai Sanità-Bettolo;
- gli interventi previsti dal progetto ferroviario Voltri-Brignole finanziato dalla Legge Obiettivo, con particolare riferimento al potenziamento degli scali merci di Voltri e del Campasso che risultano fondamentali ai fini della redistribuzione modale del traffico portuale;
- i programmi definiti con Regione Piemonte, RFI e Utenza portuale per la individuazione di un'area retroportuale nella quale far confluire in regime di continuità doganale e attraverso efficienti connessioni ferroviarie la prevista espansione dei traffici containerizzati;
- i connessi programmi di potenziamento del sistema di movimentazione ferroviaria delle merci, e la riduzione dei tempi di invio a destino delle stesse nei confronti dei quali risulta necessario ribadire l'importanza del ruolo della presenza direzionale sull'area genovese di Trenitalia Divisione Cargo;
- i programmi di miglioramento della logistica portuale al servizio dell'autotrasporto, a partire dall'individuazione delle aree da destinare all'autoparco portuale in un'area prossima e funzionalmente connessa al bacino portuale di Sampierdarena.
Lo sviluppo ulteriore del porto di Genova, con un obiettivo di 6 milioni di Teus, richiede una programmazione dell'offerta portuale e infrastrutturale, con l'individuazione di ulteriori aree retroportuali, coerente e compatibile con la domanda espressa dal suo mercato di riferimento. Nella suddetta programmazione - da raccordarsi alla programmazione dei corridoi ferroviari transeuropei ed in particolare dei corridoi n. 24 e n. 5 - devono trovare collocazione le grandi opere ferroviarie, stradali ed autostradali, le cui priorità sono rappresentate dal Terzo Valico ferroviario e dalla Gronda autostradale genovese, da realizzarsi in modo temporalmente coordinato con i programmi di attuazione delle opere portuali nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità ambientale. Tali criteri dovranno applicarsi anche allo sviluppo progettuale del tunnel subportuale allo scopo di rendere la sua realizzazione compatibile con le prospettive del settore industriale del porto e con le attività su cui andrà ad incidere;
l'efficienza complessiva del sistema territoriale ed infrastrutturale, oltre a garantire un positivo impatto ambientale, rappresenta pertanto l'elemento fondamentale, insieme alla indispensabile funzionalità interna del porto, in una logica di integrazione regionale e interregionale, per poter competere efficacemente a livello internazionale; un'efficienza quindi del sistema logistico nel suo insieme (datazioni e qualità infrastrutturale, basi logistiche interne, competenze professionali, sedi direzionali e finanziarie, servizi avanzati), fattori utili che richiedono il più forte coordinamento fra le politiche della città e del porto; lo sviluppo armonico del porto e della città costituisce, quindi, un fondamentale fattore competitivo dei territori;
con deliberazione del Consiglio Regionale n. 35 del 31/7/2001, rettificata con deliberazione n. 61 del 13/11/2001 è stato approvato il Piano Regolatore Portuale formato a sensi dell'art. 5 legge n. 84/1994;
in sede di approvazione Regione Liguria ebbe ad esprimere - sotto forma di raccomandazione - l'esigenza della elaborazione di una variante al Piano Regolatore Portuale per un suo adeguamento all'evoluzione delle esigenze del settore marittimo portuale ed industriale;
- tra i soggetti pubblici e privati competenti si è avviato un ampio dibattito sull'opportunità e sui contenuti di detta variante, predisposta dall'Agenzia Watertront sulla base delle proposte contenute nel progetto elaborato dall'arch. Renzo Piano, anche tenendo in considerazione altre proposte;
- le Parti firmatarie del presente protocollo ritengono necessario condividere il patto per lo sviluppo del porto e, quindi, della città portuale, per il conseguimento condiviso degli obiettivi strategici di rafforzamento del sistema produttivo e della base occupazionale dell'area genovese in un contesto di riqualificazione ambientale attraverso il metodo della concertazione delle soluzioni individuate.
Le Parti ritengono, infatti, che il pieno coinvolgimento dei soggetti in causa ed il confronto siano un elemento esenziale per l'effettiva e migliore attuazione di un disegno che riguarda il futuro assetto portuale ed urbanistico della città.
Tutto ciò premesso, le Parti convengono quanto segue.
- Premesse
Le premesse fanno parte integrante ed essenziale del presente protocollo di intesa, sottoscritta tra le Istituzioni e le Parti Sociali interessate al fine di condividere il "patto per lo sviluppo del Porto e della Città portuale".
- Operatività ed attuazione del P.R.P. vigente
Le Parti convengono che, nelle more dell'avvio e del perfezionamento delle procedure di adozione ed approvazione della variante al P.R.P. di cui in premessa sub I) e dei successivi accordi di programma, trovino attuazione gli interventi previsti dal P.R.P. vigente. Le Parti si impegnano quindi a salvaguardare l'esecuzione degli investimenti pubblici e privati conformi al P.R.P., che gli Enti pubblici e gli attuali concessionari hanno effettuato ovvero hanno in programma di effettuare. La variante al P.R.P. dovrà, quindi, contenere previsioni idonee a consentire l'attuazione anche agli interventi relativi a quelle opere previste dal P.R.P. vigente che, in relazione ai tempi di attuazione previsti dalla variante al P.R.P., appaiano comunque giustificate sotto il profilo economico-funzionale. In particolare dovranno trovare attuazione le seguenti opere già previste nel P.R.P. vigente:
- ai fini dell'effettiva crescita del distretto delle costruzioni e riparazioni navali nell'area delle Riparazioni Navali, il completamento della nuova darsena nautica e l'ampliamento della darsena tecnica; la realizzazione del VI bacino di carenaggio da collocarsi nello specchio acqueo compreso tra il bacino n. 5 ed il pontile OARN; i lavori di recupero funzionale di Molo Giano; la realizzazione del capannone modulare nelle aree di levante; i lavori programmati a Calata Gadda, necessari alla liberazione delle aree interessate dal progetto di riqualificazione urbanistica di Ponte Parodi e dalla realizzazione del VI bacino; gli interventi di rifunzionalizzazione dell'area ex Superbacino dovranno essere meglio verificati nell'ambito della tempistica di formalizzazione della variante di cui all'art. 5 bis.;
- nell'area del Porto Antico, le opere di riprofilatura delle banchine di Ponte Parodi connesse al progetto di riqualificazione urbanistica del compendio; la nuova viabilità portuale fra Ponte Doria, Ponte dei Mille, Ponte Parodi e la realizzazione dei nuovi spazi di sosta per il traffico crocieristico; il completamento del progetto di Ponte Doria; gli adeguamenti tecnico-funzionali delle testate di Ponte Assereto e Ponte Colombo;
- nell'area di Sampierdarena, le opere di recupero funzionale di calata Oli minerali, gli investimenti concernenti lo sviluppo dei depositi costieri, le opere di banchinamento e riempimento di Calata Bettolo, di Calata Concenter e dello specchio acqueo fra i ponti Ronco e Canepa, oltre alla definizione dell'utilizzo a fini operativi portuali del distripark di Cornigliano, unitamente all'adeguamento dell'imboccatura di ponente del bacino di Sampierdarena che consenta l'entrata e l'uscita delle navi dirette ai terminai di ponente del bacino di Sampierdarena; il completamento dei lavori di rifacimento della diga Duchessa di Galliera, oltre che degli interventi infrastrutturali in corso e programmati nel settore ferroviario - allungamento del parco di Fuori Muro, rifacimento del nodo di S. Benigno e collegamento per il Campasso - e nel settore della viabilità stradale - Sopraelevata portuale; Nodo viario di S.Benigno e Tunnel sub-portuale;
- nell'area di Multedo-Sestri, il completamento della nuova Calata Fincantieri; la realizzazione del progetto del nuovo Porto turistico da parte del concessionario privato; il progetto di modificazione del Porto Petroli e la realizzazione (in posizione compatibile con il nuovo aeroporto e senza pregiudicare l'operatività di tutti i concessionari portuali) di un nuovo impianto oft-shore, in attesa della VIA nazionale a seguito del parere favorevole espresso dalla Regione Liguria;
- nell'area di Voltri-Prà, il banchinamento di levante del VI modulo ed il rifacimento del viadotto di collegamento fra il casello autostradale e le aree portuali, anche in relazione al progetto ferroviario di potenziamento del parco merci arrivi e partenze di Voltri mare; il completamento dell'iter di approvazione della variante al P.R.P. relativa al nuovo terminai delle Autostrade del Mare ed alla darsena per i pescatori e per la cantieristica da diporto.
- Elaborazione della variante al P.R.P.
L'Autorità Portuale di Genova provvederà ad elaborare un progetto di variante al P.R.P. vigente da approvarsi a sensi dell'art. 5 legge n. 84/1994 e L.R. n. 9/2003. Le Parti convengono che il progetto di variante sia redatto secondo gli elaborati predisposti, sulla base delle proposte contenute nel progetto redatto dall'arch. Renzo Piano, dall'Agenzia del Waterfront, anche tenendo in considerazione altre proposte e recependo le indicazioni già emerse dai tavoli tecnici. La variante ed i successivi accordi di programma dovranno essere strutturati per ambiti, quali: ambito del Porto di Voltri-Prà, ambito Porto Petroli - Aeroporto, ambito del bacino portuale di Sampierdarena, ambito Riparazioni Navali e Città del Mare. Ai fini di quanto indicato al successivo art. 5 la normativa della variante di Piano dovrà in particolare disciplinare, per ciascun ambito, la predisposizione di appropriati studi di fattibilità che approfondiscano tutti gli aspetti rilevanti, ivi compresi quelli tecnico-economico-finanziari, per la realizzazione delle previsioni oggetto della suddetta variante. Essi dovranno individuare specifiche soluzioni volte a massimizzare il raggiungimento degli obiettivi di ambito, con previsioni di flessibilità e modifica anche per l'ipotesi in cui da tale studio risulti non conveniente la fattibilità delle soluzioni caratterizzanti. In particolare nell'ambito Porto Petroli-Aeroporto dovrà essere assicurato il recupero di non meno di 300.000 mq. di territorio portuale da dedicare alle attività del porto commerciale in conseguenza del venir meno dell'espansione di Voltri, e di una ulteriore quantità di spazi sufficienti per la ricollocazione del Porto Petroli e dei depositi petrolchimici di Multedo, oltre che per le attività industriali e di Fincantieri. Ciascuno di detti studi dovrà essere avviato e concluso in tempi coerenti e congrui rispetto alla sequenza temporale di cui infra. Le Parti si impegnano, nella adozione degli atti di rispettiva competenza nell'ambito dei procedimenti di formazione e di approvazione previsti, a recepire tali indicazioni ed orientamenti quali criteri di progetto. La variante al P.R.P. dovrà prevedere, altresì, la sequenza temporale degli interventi previsti in modo da garantire la continuità operativa delle attività in essere. Già nella fase di formalizzazione della variante, verranno attuate le forme di concertazione previste dal successivo articolo 6 e in particolare verranno attivati i tavoli tecnici ivi previsti.
- Adeguamento degli strumenti territoriali ed urbanistici
Gli Enti pubblici territoriali si impegnano a procedere alla adozione delle determinazioni di propria competenza per introdurre negli strumenti di pianificazione territoriale, paesistica ed urbanistica le modifiche necessarie per la conformità di questi alla variante di P.R.P. mediante le opportune procedure concertative. Nell'ambito delle suddette procedure, nonché degli atti concessori che ne dovessero derivare, saranno ricomprese le norme a tutela del lavoro, da intendersi come estensibili alle realtà retroportuali.
- Attuazione delle previsioni della variante di cui all'art. 3.
Le Parti convengono che l'attuazione degli interventi dei singoli ambiti previsti dalla variante al P.R.P. di cui all'art. 3 sia subordinata alla preventiva adozione di strumenti procedimentali concertativi - singoli accordi di programma - da sottoscriversi da parte di tutti i Soggetti pubblici e privati nonché dalle Parti sociali coinvolte nel processo di trasformazione. Gli accordi di programma dovranno precisare in opportuna scala gli interventi da eseguire, i soggetti destinatari, i titoli pertinenti, le risorse economico-finanziarie pubbliche e private coinvolte nonché tutte le condizioni e garanzie di esecuzione e di sviluppo commerciale ed industriale dello scalo genovese. Tali accordi devono essere ispirati al principio della garanzia della continuità dell'attività e della occupazione tra sito attuale e sistemazione futura senza soluzione di continuità e, quindi, senza interruzione delle singole attività produttive oggi presenti in ambito portuale, nonché delle attività di deposito, che dovranno trovare una adeguata ricollocazione nel piano. Ne deriva pertanto che per quelle aziende che dovranno necessariamente essere ricollocate ciascun accordo di programma, per l'ambito portuale di competenza, dovrà contenere un preciso piano di trasferimento dal quale si evinca con certezza che la continuità operativa dell'azienda è salvaguardata nella fase anteriore, contestuale ed immediatamente successiva al trasferimento.
5bis. Resta inteso che gli studi di fattibilità previsti al precedente art. 3, comma III, debbono essere effettuati prima della definitiva approvazione della variante da parte della Regione in modo che le risultanze di tali studi possano essere recepite nello stesso provvedimento di approvazione ovvero, se del caso, essere oggetto di stralcio e di apposita variante.
- Strumenti di confronto.
Le Parti firmatarie del presente protocollo di intesa, in relazione agli interessi individuati in premessa, alla loro rilevanza ed agli strumenti previsti per la loro attuazione, lo convengono di elevare a sistema il metodo della concertazione e si obbligano pertanto a mantenere in via continuativa occasioni di confronto su tutti i profili rilevanti per l'attuazione del presente protocollo. All'uopo il Presidente dell'Autorità Portuale, anche su istanza di ciascuna delle Parti firmatarie, convoca le Parti sulle questioni inerenti l'attuazione del protocollo. In particolare il Presidente dell'Autorità Portuale costituirà tre tavoli tecnici permanenti con le rappresentanze di tutte le Parti firmatarie con riguardo ai seguenti ambiti: 1) porto commerciale e passeggeri; 2) attività industriali; 3) attività petrolifere e depositi costieri; per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- mantenimento e sviluppo degli attuali livelli occupazionali, nei vari settori interessati dagli interventi, ivi comprese le garanzie esigibili dalle OO.SS. e dai lavoratori legate alla tutela del livello di reddito e dell'occupazione in eventuali fasi transitorie di applicazione delle singole parti del progetto;
- consolidamento e sviluppo delle attività produttive interessate dal progetto (porto commerciale e passeggeri, attività industriale, attività petrolifere e petrolchimiche) ovvero dalle eventuali varianti come derivanti dai successivi studi di fattibilità di cui all'art. 5bis, avuto riguardo, in particolare:
- alla ricollocazione del porto petroli e dei depositi petrolchimici costieri di Multedo nella nuova piattaforma portuale come previsto dal progetto sub I); - allo sviluppo a ponente di Fincantieri con la contestuale rimessa a disposizione della città di aree Fincantieri della parte a nord della ferrovia; - alla ricollocazione negli spazi del nuovo aeroporto dei capannoni, piazzali e impianti dello stabilimento di Sestri Ponente di Piaggio Aero Industries; - allo sviluppo del comparto delle costruzioni e riparazioni navali, nei confronti del quale dovranno essere rese disponibili aree di sedime e superfici coperte articolate per funzionalità d'uso, nonché uno sviluppo lineare degli accosti, in misura superiore a quelli attuali anche nell'ottica della realizzazione, tra l'altro, del sesto bacino di carenaggio. Analogamente si procederà con riferimento al comparto delle costruzioni e riparazioni della nautica da diporto. Sulla scorta di quanto già previsto dal vigente P.R.P. dovrà inoltre essere garantita una viabilità dedicata al settore delle riparazioni navali e della nautica da diporto al fine di evitare commistioni con la viabilità urbana;
- sviluppo infrastrutturale aderente con i progetti in essere e conseguente ricerca delle fonti finanziarie necessarie alla sua realizzazione;
- coerenza tra gli atti concessori, i loro rinnovi e gli obiettivi di sviluppo delle attività portuali.
- Rapporti con Io Stato.
Le Parti convengono, altresì, in relazione alla scala sovrarregionale degli interessi coinvolti, nonché alla esigenza di assicurare da parte dei soggetti competenti l'indispensabile potenziamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie di accesso, che venga richiesto alle Autorità Statali competenti l'avvio di un procedimento concertativo finalizzato alla stipula di un accordo di programma quadro al fine di coordinare ai vari livelli le azioni anche attraverso la definizione di particolari regimi tariffari e fiscali che consentano all'Autorità Portale di Genova l'acquisizione delle risorse necessarie all'avvio ed al completamento del progetto. Ai fini di cui sopra, le Parti firmatarie del presente protocollo considerano prioritario l'avvio del confronto con il Governo e si impegnano pertanto a sviluppare congiuntamente le più opportune iniziative al riguardo.
Genova,
Regione Liguria Provincia di Genova Comune di Genova Autorità Portuale di Genova Confindustria Genova CGIL CISL . UIL
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