L'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti della Liguria, Luigi Merlo, ha esortato il governo a mettere mano alla riforma portuale. Intervenendo al convegno in corso oggi a Torino sul tema "Il sistema Piemonte-Liguria, produttività, sviluppo, infrastrutture e logistica", organizzato dall'Associazione Trasporti e Infrastrutture e da Confindustria, Merlo ha detto che «il governo deve attuare al più presto una riforma portuale seria e coraggiosa, indispensabile per la crescita del settore e non un pateracchio che rischia di limitarsi a piccoli adeguamenti sottostando ai veti incrociati della risicata maggioranza del Senato e in questo confidiamo molto nel lavoro positivo che sta svolgendo il viceministro, De Piccoli».
«La discussione sulla nuova legge di riforma portuale - ha aggiunto - rischia infatti di arenarsi e di limitarsi a piccoli adeguamenti sottostando ai veti incrociati, per questo attendiamo una svolta decisa dal governo anche sul fronte dell'autonomia finanziaria dei porti, norma condivisa da governo e parlamento e contenuta nella finanziaria che rischia di non essere attuata per le pregiudiziali di qualche componente di governo».
La mancata attuazione dell'autonomia finanziaria - ha sottolineato Merlo - frena le iniziative svolte in questi anni da Liguria e Piemonte per «definire un disegno infrastrutturale che dovrebbe essere preso a modello per costruire una politica integrata da porti e infrastrutture, logistica, industria e ricerca che rappresentano l'asse portante del nuovo nord-ovest». «Queste due regioni - ha spiegato - hanno costruito per i loro territori e per il sistema economico le condizioni per realizzare un grande modello di sviluppo, ma essendo prive delle necessarie autonomie in campo finanziario hanno bisogno di un governo che viaggi alla stessa velocità».
Secondo Merlo «l'unica arma ancora in mano alle Regioni per sollecitare il governo ad assumersi precise responsabilità su temi decisivi per il nostro Paese è quella di proporre leggi che travalicano le competenze regionali, soprattutto dove si tratta di materia concorrente». «Le nostre due regioni - ha proseguito - stanno disegnando uno dei sistemi portuali e logistici più avanzati a livello europeo, una grande risorsa per il sistema Paese, un progetto che vede l'attenzione del mondo dello shipping mondiale, oltre che del sistema produttivo italiano, chiediamo al governo di aiutarci a realizzarlo, non ci interessa come: con risorse pubbliche, con il federalismo fiscale, con l'autonomia finanziaria dei porti, con un diverso modello che coinvolga banche e privati, l'importante è andare avanti».
Secondo l'assessore, anche scegliere Roma quale sede dell'authority dei trasporti «appare una scelta dal sapore centralista che non nasce da motivazioni legate a ragioni di funzionamento o alla storia trasportistica italiana che invece la fa rivendicare alla Liguria e al Piemonte, ma piuttosto più pragmaticamente da ragioni logistiche e organizzative».