L'assemblea dell'Ancanap, l'Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati, ha rinnovato il consiglio: alla presidenza è stato confermato Stefano Silvestroni, alla vicepresidenza Davino De Poli; sono stati nominati il vice presidente Stefano Gabbianelli e i consiglieri Andrea Cecchini, Luigi Duò e Luciano Asaro.
Il 2006 - ha rilevato oggi Ancanap - è stato un anno positivo per i cantieri navali privati che aderiscono all'associazione, sia per l'andamento dell'attività aziendale che per il livello dell'occupazione. Dieci sono stati gli ordini acquisiti per nuove costruzioni (per un totale di 74.140 tonnellate di stazza lorda compensata), quindici le costruzioni ultimate (per un totale di 58.342 tslc).
Il buon andamento del mercato - ha osservato l'associazione - sta caratterizzando anche i primi mesi del 2007. Nel primo trimestre i cantieri Ancanap hanno acquisito ordini per quattro nuove costruzioni (due navi passeggeri da crociera equivalenti a 105.600 tslc e due navi cisterna per complessive 6.800 tslc).
I risultati positivi del settore - ha spiegato l'associazione - sono attribuibili a tre fattori: il vivace andamento della domanda sul mercato globale; l'incremento dei prezzi dovuto alla piena occupazione dei cantieri del Far East e di quelli che operano nei Paesi emergenti, che non sono in grado di garantire la consegna delle opere su breve e medio periodo; il posizionamento dei cantieri navali Ancanap su un segmento di mercato di alta specializzazione, tailor-made: navi passeggeri, gasiere e chimichiere a elevato contenuto tecnologico, supply vessel, navi speciali.
Tuttavia Ancanap ha sottolineato come il buon risultato e le prospettive incoraggianti rischino di essere compromessi dal mancato rifinanziamento della legge 88 del febbraio 2001 e del regolamento CE 1177 emanato nel 2002. Il fabbisogno globale per il rifinanziamento delle due leggi ammonta in totale a 150 milioni di euro. Chiedendo nuovamente con forza al governo Prodi il rifinanziamento della legge e l'attuazione del regolamento, l'associazione ha ricordato che «si tratta di impegni assunti da anni dallo Stato a fronte dei quali, in un momento molto difficile per il settore, cantieri e armatori hanno intrapreso e realizzato nuovi investimenti, facendo affidamento sull'indispensabile sostegno dello Stato, poi concesso solo parzialmente, in misura ridotta. Il mancato adempimento dello Stato agli impegni ha creato e sta creando a cantieri e armatori gravissimi danni che rischiano di diventare irreversibili».
Il presidente dell'Ancanap, Stefano Silvestroni, ha comunque esortato i cantieri navali associati a consolidare le proprie posizioni di mercato, in quanto l'attuale favorevole situazione del mercato potrebbe essere un fenomeno contingente. Tale consolidamento - ha spiegato durante l'assemblea annuale - può avvenire innanzitutto «sapendo cogliere le esigenze degli armatori e, possibilmente, anticipandole. Le nuove navi devono incrementare l'efficienza e la funzionalità, la sicurezza e il rispetto dell'ambiente». Devono cioè consentire un miglioramento delle operazioni di carico e scarico, migliorare le capacità di navigazione con accessi a porti a basso pescaggio, assicurando allo stesso tempo consumi contenuti, sicurezza, impatto ecologico. «Per raggiungere questi obiettivi - ha concluso - i cantieri devono intervenire nell'organizzazione produttiva attraverso nuovi investimenti. Devono sapere fare squadra, cercare insieme nuove soluzioni, creando ricerca e sviluppo di prodotto e processo anche con l'utilizzo dei fondi disponibili».