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- Otto associazioni del trasporto (Assiterminal, Assologistica, Assoporti, Cna-Fita, Confitarma, Federagenti, Fedespedi e Unione Interporti Riuniti) e Trenitalia Cargo hanno definito alcune proposte per affrontare le priorità del sistema della mobilità delle merci in Italia che saranno sottoposte al governo e al parlamento.
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- Sottolineando la centralità dei temi del trasporto, le associazioni e Trenitalia Cargo hanno rilevato come permangano in Italia deficit localizzativi nelle infrastrutture, con conseguenti strozzature che penalizzano l’attività e la crescita economica.
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- Pertanto hanno evidenziato la necessità di dare corso alle seguenti priorità:
- «potenziare le dotazioni infrastrutturali nei principali porti, secondo i Piani Regolatori Portuali ed i Piani Operativi Triennali delle Autorità Portuali, adeguando anche i fondali alle accresciute dimensioni delle navi. A tal fine occorre attuare la autonomia finanziaria delle A.P., già prevista al c. 990 della L. n. 296/2006;
- adeguare le connessioni, anche immateriali, tra i principali scali marittimi, le reti infrastrutturali (stradali e ferroviarie) nonché con i nodi interportuali. In particolare è necessario migliorare i collegamenti c.d. “di ultimo miglio”, l’accesso alle infrastrutture, la loro funzionalità, le manovre ferroviarie e la loro efficienza ed economicità;
- rafforzare le strutture intermodali degli interporti esistenti, condizione fondamentale per la modificazione delle aliquote modali e valutare il superamento della Legge n. 240/90, tenendo conto delle necessità nelle diverse aree del Paese;
- individuare, anche in via normativa, procedure semplificate ed accelerate di pianificazione e realizzazione delle opere.
A questo riguardo, per quanto attiene le opere portuali, occorre stabilire normativamente tempi certi per le diverse fasi dell’iter di perfezionamento del PRP e unificare l’esame tecnico del Consiglio Superiore dei LL.PP. con le procedure di VIA; - accelerare, semplificare ed effettuare in modo contestuale i controlli, aventi diverse natura e finalità (es. doganali, sanitari, di sicurezza, ecc.) che si effettuano nei porti, negli interporti, negli altri nodi logistici;
- dare rapido corso alle azioni di sostegno a beneficio dell’autotrasporto per favorire il combinato strada-mare, anche nel breve raggio, andando oltre, eventualmente per il futuro, a misure in corso di applicazione (es. “ecobonus”);
- incentivare per un medio periodo (almeno 5 anni) il combinato ferro-gomma e le fasi operative intermodali (esempio: nave-treno), assicurando altresì maggiore priorità ai treni merci diretti/provenienti a/da porti per/da interporti;
- prevedere misure di facilitazione, preferibilmente di tipo fiscale, per le imprese che operano nell’intera filiera, dalla produzione al consumo;
- revisionare l’attuale normativa dell’autotrasporto, nell’ottica della trasparenza del mercato e dell’intermodalità, intesa a raggiungere una vera ristrutturazione del settore, finalizzando a ciò gli incentivi economici;
- armonizzare le accise sui carburanti utilizzati nei porti ai livelli praticati nei maggiori Paesi europei;
- intervenire sugli aspetti fiscali che consentano ai porti italiani di essere competitivi;
- istituire il “tax-lease scheme”, che garantisca benefici fiscali a favore degli investitori attraverso la costituzione del soggetto fiscalmente trasparente destinato a detenere la titolarità giuridica dell’asset (nave);
- istituire un fondo navale, strumento finanziario che prevede un regime tributario di non assoggettabilità del fondo stesso ad imposte sui redditi e all’imposta sulle attività produttive;
- rifinanziare le misure di agevolazione del programma di demolizione del naviglio cisterniero a scafo singolo;
- estendere in modo strutturale i benefici del Registro Internazionale ai servizi di cabotaggio con le isole minori».
- «In sostanza - hanno spiegato le associazioni e Trenitalia Cargo - si chiede di adottare un pacchetto unitario di investimenti, norme ed incentivi affinché, in un’ottica di efficienza, efficacia, sostenibilità e sicurezza della mobilità di merci e persone, si rendano più competitive le attività del cluster terra-mare, in particolare i trasporti combinati, perseguendo logiche di “integrazione”, “modernizzazione” e “semplificazione”. Si chiede, pertanto, che delle suddette proposte il governo e il parlamento ne tengano conto in sede di predisposizione della “Finanziaria 2008” e provvedimenti collegati».
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