- Le associazioni degli armatori italiani Confitarma e Fedarlinea e le organizzazioni sindacali del settore marittimo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in attuazione di quanto previsto nell’ultimo accordo di rinnovo dei contratti di lavoro del 5 giugno scorso, hanno costituito il Comitato Nazionale Paritetico per il Lavoro Marittimo il cui scopo - hanno ricordato in una nota - è quello di affrontare la grave carenza di marittimi italiani, che interessa in particolare lo stato maggiore, e di promuovere programmi di formazione utili a fronteggiare il fenomeno.
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- Il Comitato Nazionale Paritetico per il Lavoro Marittimo è composto di 12 membri: sei in rappresentanza dell’armamento (Stefano Messina, Giuseppe Ravera, Tommaso Pacchelli, Claudio Barbieri, Fabrizio Cirnigliaro e Lorenzo Paolizzi) e sei membri in rappresentanza dei sindacati (Roberto Scotti, Roberto Luvini, Remo Di Fiore, Beniamino Leone, Angelo Patimo e Agostino Falanga).
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- L’armamento e il sindacato - si legge nel comunicato - ritengono che in concomitanza di una significativa crescita registrata nel settore, ci siano le condizioni per mettere in atto una serie di iniziative che consentano di recuperare occupazione nazionale, soprattutto di qualità, al mercato del lavoro. Infatti, recenti studi indicano che nei prossimi 3 anni si registrerà a livello mondiale una carenza di circa 35.000 ufficiali. Parimenti emerge l’esigenza di adeguare le conoscenze specifiche professionali dei marittimi alle innovazioni tecnologiche e normative in materia di safety e security. È necessario, pertanto, sviluppare condizioni per attrarre i giovani verso la vita sul mare promuovendo campagne di informazione indirizzate alla scolarizzazione di base, coinvolgendo tutte le istituzioni centrali e periferiche utili per la realizzazione dei progetti. Tutto questo attraverso un’organica regia nazionale che eviti spreco di risorse e consenta di realizzare tutte le iniziative attraverso un comune orientamento strategico per la formazione dei marittimi italiani.
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- Inoltre, con l'obiettivo di rendere più incisivo il lavoro del Comitato, gli armatori e i sindacati si sono impegnati ad esplorare la possibilità di trasformare il Comitato in ente bilaterale, così come è avvenuto in altri settori all’interno delle relazioni tra le parti.
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