- Assiterminal ha chiesto l’immediato stralcio dal decreto sul welfare di quelle norme in materia di lavoro e organizzazione portuale, che - ha spiegato oggi l'associazione dei terminalisti portuali italiani - «rischiano di compromettere seriamente la competitività degli scali marittimi del paese».
-
- L'associazione ha rivolto tale appello alle istituzioni in una lettera aperta inviata al presidente del Senato, Franco Marini, al presidente del Consiglio, Romano Prodi, ai ministri dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, al presidente della Commissione Trasporti del Senato, Anna Donati, e al presidente di Assoporti, Francesco Nerli.
-
- Il presidente di Assiterminal, Luigi Negri, ha denunciato una vera e propria «inversione di tendenza» nella politica portuale italiana, in aperta contraddizione con i lavori che si sono svolti in questi mesi al fine di procedere ad una seria revisione della legge di settore, la 84 del 94. «Per quanto riguarda la nostra conoscenza - ha rilevato Negri - l’ottava Commissione del Senato sta terminando l’istruttoria delle norme e sta costituendo al suo interno un Comitato ristretto per la redazione di una proposta di testo unificato». Proposta - ha precisato il presidente di Assiterminal - frutto di un confronto con tutte le categorie interessate.
-
- Assiterminal ha quindi chiesto che, di fronte allo scavalcamento attuato con il decreto sul welfare, in occasione dell’esame in Senato queste norme, che fra l’altro - ha sottolineato l'associazione - ripristinano situazioni monopoliste, «vengano stralciate e venga riconfermato all’ottava Commissione il compito di portare a termine il suo lavoro di revisione della legge fondamentale per il settore portuale».
|