- Ieri, presso la sede della Camera di Commercio di Bologna, 2005 e 2006. «Considero un privilegio la possibilità di presentare il primo bilancio sociale dell'Interporto», ha detto il presidente della società, Alessandro Ricci. «Sentivamo la necessità di una sfida come questa - ha aggiunto - perché se i risultati economici ci hanno premiato in questi anni, tuttavia era desiderio condivisibile degli azionisti conoscere in quale modo quei risultati venivano prodotti, con quali ricadute per i Comuni che responsabilmente ci ospitano, con quale impatto finale sull'intero sistema Paese. È ormai opinione consolidata, infatti, che l'operato delle organizzazioni vada valutato non solo sotto l'aspetto economico, ma anche dal punto di vista sociale ed ambientale. Non è stato affatto facile, ma per la prima volta nel nostro settore compare un indicatore che misura le ricadute positive della nostra attività, ovvero i minori costi sociali che comporta il trasferimento delle merci da gomma a rotaia. Questo documento rappresenta la nostra prima esperienza, un punto di partenza e come tale intendiamo proseguire e migliorare la rendicontazione socio-ambientale della nostra attività, arricchendola nei contenuti e nella forma espositiva, fornendo sempre maggiori dettagli e misurando il grado di raggiungimento degli obiettivi che di anno in anno ci proponiamo di perseguire».
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- Esteso su un'area complessiva di 427 ettari di territorio, l'Interporto di Bologna dispone di 330mila metri quadrati di superfici coperte composte da magazzini e capannoni, uno scalo merci, due terminal ferroviari, ed una rete interna di servizi funzionali per le 100 aziende insediate.
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- L’Interporto di Bologna e il Quadrante Europa di Verona sono gli unici due interporti in Europa ad aver redatto il bilancio sociale.
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