- Federmar-Cisal ha espresso soddisfazione per lo stop alla privatizzazione del gruppo marittimo Tirrenia. «In Parlamento - ha rilevato oggi il sindacato - sono stati bloccati i vari tentativi mirati a consegnare la flotta pubblica nelle mani dei privati a prezzi di svendita essendo stati respinti quegli emendamenti, presentati nel corso dei lavori sulla finanziaria 2008, che intendevano modificare la decisione, già assunta con la precedente finanziaria 2007, di rinnovare al 2012 le convenzioni tra lo Stato ed il gruppo Tirrenia per l’esercizio dei collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, convenzioni che altrimenti, nelle intenzioni dei proponenti gli emendamenti in questione, sarebbero dovute cessare al 31 dicembre 2008».
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- «A questo punto, quindi, chiarito almeno sul versante nazionale il futuro prossimo venturo del gruppo - ha spiegato il sindacato - vengono a cadere i presupposti di un suo smembramento tramite il trasferimento delle società minori (Caremar, Saremar, Siremar e Toremar) alle rispettive Regioni: per la Federmar-Cisal, infatti, questa operazione, oltre ad avere incontrato una quasi generale resistenza da parte delle Regioni all’acquisizione della proprietà di tali aziende, avrebbe comportato rischi notevoli sul piano della tutela dei livelli occupazionali, costringendo il sindacato a trattare sede per sede la difesa dei posti di lavoro anziché affrontare tale argomento in un unico contesto, quello dell’intero gruppo per l’appunto».
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- «Poiché l’obiettivo dichiarato dal governo rimane comunque quello della privatizzazione - ha comunque osservato Federmar-Cisal - ora addivengono non ulteriormente rinviabili precisi adempimenti per mettere in condizione il gruppo Tirrenia di essere competitivo in questo settore dei collegamenti con le isole, strategico per l’economia nazionale, soprattutto se un domani dovrà confrontarsi con altre imprese in gare per l’affidamento di questi servizi. In primo luogo è determinante la rapida approvazione del piano industriale presentato ormai da tempo dall’azienda; inoltre, che il management aziendale porti a compimento nel tempo che gli rimane quel risanamento finanziario e strutturale del Gruppo che non gli è riuscito nei precedenti decenni».
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- Federmar-Cisal ha sottolineato la propria convinzione che il gruppo Tirrenia «possa avere un futuro duraturo, tenuto conto che anche attraverso la loro disponibilità ed il loro contributo, che si aggiungono ai consistenti benefici in termini economici ottenuti dai provvedimenti sul Registro Internazionale e sulla tonnage-tax estesi pure a queste aziende, sono stati raggiunti apprezzabili risultati sul piano del contenimento dei costi e degli oneri a carico dello Stato».
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