- La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha fortemente criticato la conferma di Pecorini alla guida del gruppo pubblico Tirrenia (inforMARE del 14 luglio 2008). «Le stagioni nuove - ha sottolineato l'associazione degli armatori privati - presuppongono uomini nuovi. E invece per Tirrenia sarà lo stesso uomo di sempre, Franco Pecorini, colui che ha consentito la sopravvivenza di Tirrenia in un mercato protetto e sovvenzionato, a tenere la barra della compagnia di Stato anche nel momento in cui egli stesso parla di stagione nuova».
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- In particolare il presidente della Confederazione, Nicola Coccia, ha espresso rammarico e perplessità per la conferma di Pecorini per altri tre anni al vertice di Tirrenia specie dopo che all'assemblea Confitarma dell'8 luglio scorso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva condiviso a pieno la necessità di accelerarne la privatizzazione (inforMARE dell'8 luglio 2008). «Spesso - ha rilevato Coccia - si dice che il problema non sono gli uomini, bensì le politiche aziendali. In Tirrenia si assiste ad una eccezionale e unica coincidenza di questi due fattori: la politica aziendale dell'unica one man company pubblica coincide con la presenza di un solo uomo».
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- Inoltre Coccia ha affermato che la disponibilità, palesata in più sedi, degli armatori privati a contribuire al processo di privatizzazione di Tirrenia, non è infinita. «Saremo disponibili a fornire il nostro supporto alla privatizzazione - ha spiegato - sino e non oltre la fine di quest'anno. Una disponibilità manifestata non per fare un affare ma per contribuire a risolvere un problema che grava sui contribuenti italiani». «Dal 2009 - ha aggiunto - il problema sarà solo del governo e di chi dovrà trovare proprio davanti ai contribuenti giustificazioni per un ulteriore spreco di denaro pubblico».
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