- In una nota odierna Federmar Cisal invita il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, «a smentire quanto attribuitogli dalla stampa in materia di privatizzazione del gruppo Tirrenia». Confermando lo stato di agitazione del personale navigante e amministrativo del gruppo Tirrenia, il sindacato denuncia il tentativo condotto - secondo Federmar Cisal - da «un manipolo di bucanieri (arruolati in Confitarma) e dal presidente della Regione Sardegna Soru (oramai dimissionario) e attuato «acquistando a destra e a manca pagine di giornali, servizi televisivi» con l'obiettivo - sottolinea il sindacato - «di coinvolgere il ministro in una aggressione ad una azienda che da settanta anni svolge un servizio sociale strategico alle tante isole, grandi e piccole del nostro Paese». «La speculazione in atto - aggiunge l'organizzazione sindacale - mette gravemente a rischio, tra l'altro, l'occupazione che il gruppo da sempre garantisce a migliaia di lavoratori».
-
- «La nostra scelta, in attesa della smentita urgente del ministro - prosegue la nota - non ci accorda con le dichiarazioni indiscriminate di scioperi di altri sindacati, per non confondere la vertenza Tirrenia con quella dell'Alitalia, che ha tempi sicuramente più urgenti».
-
- Federmar Cisal conclude ricordando «che le modalità della privatizzazione del gruppo Tirrenia, strutturate su canoni razionali competitivi ed attenti alla salvaguardia dell'occupazione, sono già stabilite dal piano industriale approvato dalla Federmar e da tutte le parti sociali il 31 gennaio 2007 e dall'estensione al 2012 della convenzione con lo Stato, approvata dal precedente parlamento» e ribadendo di voler tenere alta la tensione sindacale, «giudicando oramai superata la posizione del governo sulla privatizzazione della flotta pubblica, almeno come esplicata nel recente decreto legge 122/08».
|