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Assosped: i servizi di pilotaggio, rimorchio e ormeggio devono contribuire alla competitività dei porti di Venezia e Chioggia
Le criticità dei due scali - ha sottolineato l'associazione, «devono essere necessariamente bilanciate da altri fattori, quali tariffe più base o particolari "eccellenze" nei servizi a terra»
4 settembre 2008
Oggi Assosped, l'Associazione Imprese di Spedizione Venezia, ha lanciato un allarme per la carenza di competitività dei porti di Venezia e Chioggia. L'associazione, ricordando che «i monopoli e le posizioni di rendita in qualunque porto non agevolano l'incremento di navi e traffici» e che «le imprese portuali avviano un costante monitoraggio proprio sui servizi resi a navi e traffici che operano nei porti di Venezia e Chioggia», ha sottolineato che «la competitività di un porto si basa su fattori diversi ed il suo successo avviene in un mix di scelte attuate da armatori e titolari delle merci, influenzati dai costi dei servizi e dagli operatori del settore».
«Venezia - ha osservato Assosped - ha un porto all'interno di una laguna, con oltre un'ora e mezza di navigazione per raggiungere le banchine con la conseguente necessità di utilizzare maggiormente i servizi di rimorchio e pilotaggio rispetto ad altri porti le cui banchine sono “fronte mare”. Analoga situazione quella di Chioggia, con l'aggravante dei limiti di visibilità diurna, che nella stagione invernale riduce drasticamente le ore lavorative per l'entrata o uscita delle navi». «Ecco allora - ha rilevato l'associazione - che queste criticità devono essere necessariamente bilanciate da altri fattori, quali tariffe più base o particolari “eccellenze” nei servizi a terra, questo per poter influenzare positivamente le scelte di armatori e titolari delle merci».
«Il porto di Venezia - ha dichiarato il presidente di Assosped, Andrea Cosentino - ha bisogno di maggiore competitività e tutti i componenti della filiera portuale devono contribuire in questa direzione. Da parte nostra stiamo attuando un monitoraggio sui costi dei servizi portuali, con particolare attenzione a rimorchiatori, pilotaggio ed ormeggio, e notiamo che per questi servizi il nostro porto subisce i costi più cari dell'Adriatico. Se poi pensiamo al recente caso del servizio di allibo che viene svolto a Chioggia per i prodotti agroindustriali, che deve ora sopportare maggiori costi di rimorchio e piloti perché imposti da relativa ordinanza, ecco che si rischia di perdere competitività e di conseguenza traffici anziché acquisirne».
«Questi costi - ha proseguito Cosentino - influenzano pesantemente il costo di approdo della nave, costo che viene riversato sul nolo, che a sua volta viene pagato dai titolari delle merci. È sempre la merce che paga tutti i costi e poiché noi spedizionieri rappresentiamo i titolari delle merci, è nostro dovere verificare attentamente l'andamento dei costi e le varie ordinanze che vengono emanate dall'Autorità Marittima per gli utilizzi dei servizi alle navi, il tutto nel massimo rispetto della sicurezza».
Secondo Assosped, la competitività dei porti della laguna è minata in particolare dai servizi di pilotaggio, rimorchio e ormeggio. «Riteniamo - ha detto Cosentino - che oggi il costo complessivo dei piloti sia eccessivo, così come quello dei rimorchiatori. I servizi vengono resi, come noto, dalle Corporazioni dei Piloti, monopolisti per legge, e dalla Rimorchiatori Riuniti Panfilo & C. srl, unico concessionario per i porti di Venezia e Chioggia. Senza dimenticare gli Ormeggiatori del Porto, anche loro monopolisti. Ebbene, anche queste componenti della vita portuale, di fatto uniche monopoliste, a nostro avviso devono contribuire, sacrificandosi, quando e quanto necessario, allo sviluppo del porto».
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