- L'Unione Interporti Riuniti (UIR) esorta il gruppo Ferrovie dello Stato (FS) a fare insieme il punto sugli interporti italiani. Rispondendo all'amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, il presidente della UIR, Alessandro Ricci, ha espresso soddisfazione nel constatare che tale argomento è di interesse anche del più alto rappresentante della parte ferroviaria con cui gli interporti si confrontano ogni giorno.
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- UIR ha ricordato che gli interporti non sono equiparabili né ai poli né ai distretti logistici, ma che si tratta di infrastrutture all'interno delle quali tutte le attività relative al trasporto, alla logistica e alla distribuzione delle merci sono gestite da una pluralità di soggetti che, nello svolgimento delle loro funzioni, possono beneficiare di servizi ferroviari/intermodali che gli interporti devono obbligatoriamente poter offrire. L'associazione ha evidenziato che il sistema dei 29 interporti italiani genera un valore aggiunto di circa 1,6 miliardi di euro, pari al 2,3% del valore aggiunto generato in Italia dal comparto dei trasporti e delle attività logistiche ausiliare, movimenta circa 65 milioni di tonnellate di merce, ospita circa 1.021 di imprese di operatori, impiega a circa 60.000 unità (indotto compreso). Gran parte degli interporti sono basati su partnership pubblico-privato e questo approccio - ha spiegato UIR - funge generalmente da deterrente alla pura speculazione immobiliare.
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- A distanza di circa 20 anni dalla legge 240 del 1990 e a fronte di tutti i cambiamenti che ha subito il sistema dei trasporti e della logistica a servizio di un mercato sempre più globalizzato, esigente ed intransigente, UIR ha sottolineato di riconoscere la necessità di adeguare e aggiornare l'attuale quadro normativo, «rivendicando con chiarezza - precisato l'associazione - l'esclusività di un ruolo proprio degli interporti, il tutto finalizzato a canalizzare correttamente gli interventi finanziari del governo e a disincentivare il prolificare di iniziative di pura e semplice speculazione immobiliare al di fuori di logiche funzionali all'efficienza del sistema logistico del Paese». È questo un percorso che Alessandro Ricci ritiene opportuno percorrere in sinergia con la controparte “ferroviaria” che da sempre lavora in collaborazione con le società di gestione degli interporti.
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- Se nelle intenzioni di Mauro Moretti c'era, dunque, quella di lanciare un invito a parlare di interporti - ha osservato Alessandro Ricci - UIR è ben lieta di accoglierlo, avendo l'associazione le giuste competenze per poterlo fare ed essendo UIR l'interlocutore privilegiato rappresentando gli interessi della quasi totalità degli interporti italiani.
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