- Grandi Navi Veloci (GNV) ha scritto al gabinetto del vicepresidente della Commissione Trasporti dell'Unione Europea, Antonio Tajani, al dipartimento per il progetto Marco Polo e a Casa Liguria, la sede europea della Regione Liguria, per evidenziare quello che la compagnia di navigazione italiana ritiene essere un possibile caso di concorrenza sleale generato dai criteri di assegnazione dei fondi Marco Polo.
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- «Il progetto Marco Polo, nato per incentivare l'intermodalità e il trasporto sulle autostrade del mare al fine di decongestionare le strade e autostrade europee - ha ricordato GNV - assegna ogni anno dei fondi ai collegamenti che rispondono a tali requisiti. Ovvero si rivolge a progetti di nuova creazione e non tiene in considerazione linee di trasporto marittimo preesistenti, che pure svolgono lo stesso ruolo benefico di alleggerimento del traffico su strada come, ad esempio, la linea Genova-Barcellona di Grandi Navi Veloci, operativa fin dal 1998».
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- «Il sostegno garantito ad altre linee di recente istituzione, molto vicine e simili nei servizi e nelle destinazioni - ha rilevato la compagnia italiana - si tradurrebbe in una possibile concorrenza sleale perché potrebbe aver l'effetto, non tanto di dirottare nuovi operatori dei trasporti e della logistica dalla strada al mare, quanto di agire sugli operatori che già sono pronti a utilizzare l'intermodalità.
- Questo eroderebbe dunque il business di compagnie che, come Grandi Navi Veloci, sono state pionieri delle autostrade del mare al punto che, già nel 2001, il Libro Bianco della UE sulla politica europea dei trasporti, sottolineando l'importanza del trasporto marittimo a corto raggio nel controllo del traffico degli automezzi pesanti, indicava la linea Genova-Barcellona di GNV come esempio da seguire nel cabotaggio intraeuropeo, un contributo allo sviluppo sostenibile e alla sicurezza».
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- Pertanto Grandi Navi Veloci ha chiesto alla Commissione Trasporti di «implementare programmi che garantiscano la piena competitività delle compagnie di navigazione che non hanno finora ricevuto alcun aiuto dai fondi UE, avanzando l'ipotesi di rivedere i criteri di assegnazione dei finanziamenti Marco Polo».
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