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Federmar-Cisal ritiene «assolutamente inaccettabile» la creazione per Tirrenia di una bad company sul modello Alitalia
La privatizzazione - secondo il sindacato - dovrà essere condotta, quando sarà il momento, mettendo sul mercato le aziende nel loro insieme
25 febbraio 2009
Il sindacato Federmar-Cisal ha respinto oggi, ritenendola «assolutamente inaccettabile», la proposta della Confitarma e degli armatori privati di realizzare la privatizzazione del Gruppo Tirrenia con lo stesso metodo utilizzato per la cessione dell'Alitalia, ossia con la costituzione di una bad company su cui riversare le perdite e le attività antieconomiche delle aziende da vendere.
Federmar-Cisal ritiene assolutamente inaccettabile tale ipotesi «perché - ha spiegato il segretario nazionale del sindacato, Alessandro Pico - sebbene quello marittimo sia un comparto superassistito grazie agli appositi provvedimenti (Registro internazionale e tonnage-tax) emanati in questi ultimi anni che consentono agli armatori di abbattere del 50% il costo del lavoro degli equipaggi e di essere sottoposti soltanto ad un minimo di aggravio fiscale sul reddito d'impresa prodotto dalle navi, ora questi stessi armatori vorrebbero prendersi il meglio della flotta pubblica lasciando ancora una volta sulle spalle dello Stato, quindi della collettività, gli oneri e le partite negative nonché le ripercussioni che una simile soluzione avrebbe sull'occupazione dei naviganti e del personale di terra. È proprio il caso di dire che l'appetito vien mangiando!»
Secondo Federmar-Cisal, invece, la privatizzazione del Gruppo Tirrenia dovrebbe essere condotta, quando sarà il momento, «mettendo sul mercato le aziende nel loro insieme, cioè evitando qualsiasi frazionamento del gruppo medesimo: se si invoca la libertà di mercato, in questo caso l'uscita del vettore pubblico dal settore del cabotaggio - ha rilevato Pico - non è possibile seguire logiche diverse per soddisfare interessi di parte di qualche armatore, logiche che andrebbero a danno dell'intera operazione di privatizzazione e dei lavoratori».
Pico ha sottolineato che per Federmar-Cisal «rimane comunque prioritario l'obiettivo di tutelare l'occupazione ed i lavoratori di tutto gruppo da perseguirsi attraverso la predisposizione di precisi e vincolanti accordi sindacali e l'istituzione per questo settore di strumenti sul piano degli ammortizzatori sociali».
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