- Nel primo trimestre del 2009 il volume di traffico movimentato dal gruppo Hupac è stato «ampiamente al di sotto del livello dell'anno precedente, pari a un calo tra il 20 e il 25%». Lo ha reso noto oggi l'azienda elvetica comunicando i risultati del bilancio 2008, che è stato archiviato con una crescita complessiva del traffico dell'1,8% e che, tuttavia, ha registrato per la prima volta dopo anni un risultato negativo (-2,3%) del trasporto combinato transalpino non accompagnato attraverso la Svizzera controbilanciato dalla forte crescita (+14,1%) del trasporto non transalpino (inforMARE del 21 gennaio 2009).
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- «In brevissimo tempo - ha dichiarato il presidente del gruppo elvetico, Hans-Jörg Bertschi - la più grave crisi economica degli oltre quarant'anni di storia di Hupac ha massicciamente ridimensionato lo scambio di merci in Europa, e di conseguenza anche il trasporto combinato». Bertschi ha evidenziato come il forte calo della domanda di servizi di trasporto colpisca in modo particolarmente gravoso il trasporto combinato, anello di congiunzione tra strada e rotaia. La strada infatti può ridurre più rapidamente le capacità in eccesso e reagire in modo più flessibile alla nuova situazione di mercato di quanto sia possibile per il sistema ferroviario. «Hupac - ha spiegato - si accolla il pieno rischio dello sfruttamento dei suoi treni shuttle e giorno per giorno deve decidere se la circolazione di treni sfruttati in modo insufficiente sia economicamente sostenibile».
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- Nonostante tale quadro di incertezza Hupac ha deciso di conservare inalterata la propria rete di servizi nei mercati principali e di confermare gli investimenti strategici nei terminal. «Come uno dei principali operatori del trasporto combinato in Europa - ha detto il direttore di Hupac, Bernhard Kunz - intendiamo affermare la nostra posizione proprio durante la crisi». Tuttavia il gruppo ha precisato che è in atto un adeguamento della capacità alla domanda, che avviene «in accordo con i clienti, ad esempio attraverso la riduzione della frequenza, l'adozione di soluzioni gateway e l'eliminazione di doppioni». «Insieme ai nostri partner ferroviari - ha confermato Kunz - abbiamo elaborato una programmazione flessibile della produzione che ci consente di ottimizzare l'impiego delle risorse».
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- Secondo Hupac, tuttavia, le prospettive per l'intero comparto del trasporto combinato sono preoccupanti: il calo dei volumi determinato dalla crisi economica internazionale «costringe gli operatori a cancellare i collegamenti non sufficientemente sfruttati a causa degli elevati costi fissi». «La rete europea del trasporto combinato, costruita nel corso di decenni, si assottiglia ed incombe il pericolo di un effetto domino: se i trasporti si trasferiscono su strada - ha osservato il gruppo - sarà necessario sospendere ulteriori collegamenti, un rischio che minaccia non solo Hupac, bensì l'intero trasporto combinato in Europa».«Per evitare che l'attuale crisi danneggi in modo irreparabile il sistema del trasporto combinato e riporti il processo di trasferimento indietro di anni - ha detto Bertschi - è necessaria un'azione coordinata di tutti i partner della catena del trasporto e delle istituzioni pubbliche».
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- Il gruppo svizzero ha sottolineato anche la necessità di accelerare il potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria per tenere il passo con la concorrenza da parte del trasporto su strada. «Esempi in tal senso - ha spiegato Hupac - sono il potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria a sud delle Alpi fino a Busto/Milano per treni fino a 750 metri di lunghezza in conformità agli standard realizzati a nord delle Alpi. Da affrontare con urgenza è anche il rapido ampliamento delle tratte d'accesso NFTA ad un'altezza di quattro metri, al fine di trasferire su rotaia i moderni semirimorchi di grandi dimensioni». «E infine - ha rilevato Bertschi - per il trasporto merci abbiamo bisogno di prezzi delle tracce rispondenti alle esigenze del mercato. In Svizzera tali prezzi sono pari al triplo di quelli applicati negli Stati confinanti. Con la riorganizzazione prevista, i prezzi delle tracce per il trasporto merci in Svizzera dovranno essere abbassati al livello degli Stati confinanti».
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- Hupac ha chiuso l'esercizio 2008 con una crescita del 2,3% del fatturato a 588,2 milioni di franchi svizzeri rispetto a 574,8 milioni nell'esercizio precedente. I costi netti delle prestazioni fornite sono saliti del 7,0% a 498,1 milioni di franchi svizzeri. Di conseguenza l'utile lordo è diminuito del 17,6% a 90,1 milioni di franchi svizzeri. L'utile d'esercizio è stato di 2,8 milioni di franchi svizzeri, con un calo del 61,1% rispetto all'esercizio 2007. Alla fine del 2008 il cash flow del gruppo ammontava a 33,9 milioni di franchi svizzeri (-43,8%). Lo scorso anno gli investimenti dell'azienda hanno raggiunto un nuovo record attestandosi a 77,3 milioni di franchi svizzeri rispetto a 57,3 milioni nel 2007.
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