- Oggi le associazioni del cluster marittimo-portuale italiano (Assoporti, Assologistica, Assiterminal, Confitarma, Fedarlinea, Federagenti, Fedespedi, Fise-Uniport e Antep) hanno chiesto al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, «di mettere in atto tutte le azioni positive affinché il governo mantenga gli impegni assunti, illustrati nell'allegato infrastrutture del Documento di programmazione economica e finanziaria di recente approvato a larga maggioranza dal parlamento, per fronteggiare - hanno spiegato le associazioni - le pesantissime ricadute della crisi economica sull'intero settore e scongiurare che vengano ipotecate negativamente le prospettive di ripresa di un comparto strategico per l'economia nazionale». «Che questo comparto sia tale, ovvero d'importanza fondamentale per il Paese - hanno sottolineato - è per altro evidenziato dal fatto che, sia pure dopo più di sei mesi dall'apertura del confronto sulle proposte concordemente individuate dal cluster, esse sono state recepite, come detto, nell'Allegato Infrastrutture del Dpef, quindi individuate come linee guida per la politica economica del Paese. Mancano però le norme di attuazione».
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- Le associazioni del cluster marittimo-portuale hanno evidenziato come la situazione presenti molti elementi di allarme ed hanno concluso chiedendo al ministro il varo di misure concrete in tempi brevi.
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- Da parte sua l'Associazione Porti Italiani (Assoporti) ha precisato che, «tenuto conto delle preoccupazioni manifestate da alcune associazioni del cluster per la prossima entrata in vigore di misure di adeguamento delle tasse e diritti marittimi, prevista dalla legge ben tre anni fa, anche Assoporti ha manifestato la disponibilità a prendere in considerazione ipotesi di un temporaneo slittamento dell'entrata in vigore di quell'adeguamento, qualora vengano attuate con provvedimenti d'urgenza le misure di sostegno al settore, richieste dall'intero cluster».
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