- In occasione della regata della Barcolana, svoltasi a Trieste la scorsa domenica, l'Ipsema (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) ha promosso il convegno “La nautica da diporto, lo sviluppo della tutela del lavoro e delle garanzie sociali” evidenziando la crescita della rilevanza di tale comparto nell'attività dell'istituto.
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- La categoria del diporto, compreso il diporto a noleggio iscritto nel Registro internazionale, incide sul totale delle navi assicurate con l'Ipsema per circa il 19% e negli ultimi sette anni nel portafoglio dell'istituto si è registrato un incremento del 90% di imbarcazioni da diporto assicurate. A tale aumento corrisponde un altrettanto significativo incremento dei posti di lavoro assicurati: nello stesso arco di tempo di sei anni l'aumento complessivo dei marittimi assicurati nella categoria naviglio da diporto è stato del 65%. Ciononostante - ha rilevato l'Ipsema - il diporto rappresenta una quota di portafoglio complessivo nettamente inferiore rispetto a quella costituita dalle unità assicurate, a causa delle dimensioni molto ridotte degli equipaggi.
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- Con l'Ipsema risultano assicurate per l'anno passato circa 1.250 imbarcazioni destinate alla nautica da diporto che hanno impiegato circa 2.200 lavoratori. Per ciò che riguarda gli incidenti sul lavoro, il rapporto tra il numero complessivo di infortuni avvenuti negli ultimi cinque anni ed i corrispondenti posti di lavoro si traduce in un indice pari a 1,3%, ossia 1,3 infortuni ogni 100 posti di lavoro assicurati a fronte di una media negli altri settori marittimi pari a circa il 5%.
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- La maggior parte degli eventi infortunistici (78%) è avvenuta in porto a bordo delle imbarcazioni, con una frequenza nei mesi estivi, tra giugno e settembre, del 66% dei casi. Inoltre nel 26% dei casi l'infortunio è accaduto nei servizi di coperta e nel 16% nelle operazioni di ormeggio, disormeggio e rimorchio. Nel 30% dei casi il marittimo ha subito danni in seguito ad una caduta dall'alto, infortunandosi nel 26% gli arti inferiori.
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- L'Ipsema ha evidenziato anche il dato sulle donne che lavorano a bordo di imbarcazioni da diporto, che mostra un notevole incremento dell'occupazione femminile. Anche se gli infortunati sono prevalentemente quarantenni di sesso maschile, la quota di infortunate è pari al 14% e supera abbondantemente quella rilevata annualmente sul complesso delle categorie di naviglio, pari a circa il 3%.
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- Intanto, con l'obiettivo di monitorare il fenomeno del lavoro irregolare, nei giorni scorsi l'Ipsema ha firmato un protocollo di intesa con la Guardia di Finanza per collaborare alla tutela delle forme di lavoro da possibili deviazioni per evasioni fiscali e contributive perpetrate da alcuni operatori del settore marittimo. A questo proposito la Guarda di Finanza, intervenendo al convegno, ha diffuso i dati sulle ispezioni: dal 2007 al 2009 sono state rilevate ben 365 infrazioni per lavoro irregolare ed evasione contributiva, per controlli effettuati su imbarcazioni da diporto in navigazione prevalentemente nei mari del Sud Italia. Il 47% delle infrazioni sono state rilevate nel compartimento di Napoli e il 43% in quello di Palermo. Dal convegno - ha precisato l'Ipsema - è emersa anche la consapevolezza che combattere eventuali sacche di evasione contributiva diventa ancora più importante in quanto il diporto commerciale risulta un'attività a crescita costante, considerando la crescente domanda di locazione, soprattutto estiva, delle imbarcazioni da diporto con equipaggio e la ristrettezza dei porti turistici italiani.
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