- «Supereremo la crisi», ha detto oggi l'amministratore delegato del gruppo logistico BLG, Detthold Aden. Forse voleva essere una dichiarazione di ottimismo, ma sembra non avere questo effetto. È una frase che, più che fiducia, incute preoccupazione perché evidenzia la gravità dell'impatto che la recessione economica mondiale sta avendo sulle società del settore portuale e, in particolare, su quelle che si occupano della movimentazione di container e di autovetture, comparti che costituiscono il core business del gruppo tedesco.
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- La crisi ha colpito duramente BLG: «dato che il volume d'affari delle merci trasportate via mare riveste un ruolo importante nel nostro gruppo aziendale - ha confermato Aden - ovviamente la crisi sta avendo un notevole impatto sui risultati della società» e «i comparti d'attività di successo, come la logistica, non sono neppure lontanamente sufficienti a compensare il calo del fatturato delle merci spedite via mare».
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- Uno degli assi portanti dell'attività del gruppo è costituito dai terminal operati nel porto di Bremerhaven dalla joint venture Eurogate (50% BLG Logistics - 50% Eurokai). Aden prevede che quest'anno il traffico dei container nel porto di Bremerhaven scenderà a circa 4,4 milioni di teu rispetto a quasi 5,5 milioni di teu movimentati nel 2008. Ancora più accentuata sarà la diminuzione del traffico di auto, settore per il quale è previsto un totale di 1,1 milioni di veicoli rispetto a 2,03 milioni movimentati lo scorso anno. Pesante anche la contrazione del traffico di carichi convenzionali nel porto di Brema, per il quale è atteso un calo del 40%.
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- Tale flessione dell'attività determinerà una contrazione dei risultati economici del gruppo, che ritiene di chiudere l'esercizio 2009 con un utile ante imposte di 10-15 milioni di euro rispetto a 84 milioni di euro totalizzati nel 2008. Per il 2010 è previsto un risultato di 30-40 milioni di euro.
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- Aden ha evidenziato come la crisi abbia avuto un effetto differente sulle attività internazionali del gruppo. In particolare le attività in Polonia, Slovenia e Stati Uniti non hanno accusato un impatto accentuato e, addirittura - ha spiegato - le attività in Brasile, India e Malaysia non hanno avvertito alcun effetto. Inoltre in Slovacchia e Repubblica Ceca il gruppo tedesco ha ottenuto risultati solo lievemente inferiori alle previsioni e in Sud Africa il calo d'attività è stato largamente compensato da nuovi accordi commerciali. Invece - ha precisato l'amministratore delegato del gruppo tedesco - nel terminal per auto operato dal gruppo nel porto di Gioia Tauro «la situazione è problematica come a Bremerhaven» e in forte difficoltà sono anche i mercati di Russia e Ucraina.
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- Per far fronte alla crisi il gruppo tedesco ha adottato un piano d'azione basato sul contenimento dei costi e sull'aggressione dei mercati. Aden ha confermato che BLG continuerà a mantenere sotto controllo le spese senza però ricorrere ad un ridimensionamento del personale e che tale strategia, attuata nel 2009, sarà mantenuta ove possibile anche nel 2010. L'amministratore delegato di BLG ha sottolineato la necessità di affrontare la crisi attraverso la solidarietà: «se tutti i dipendenti daranno qualcosa - ha spiegato - tutti potranno acquisire fiducia per il futuro». «A tal proposito - ha aggiunto - l'associazione dei porti tedeschi, insieme con il sindacato Ver.Di, sta negoziando un accordo collettivo temporaneo anti-crisi che potrebbe entrare in vigore dall'aprile 2010. Analogamente saranno utilizzate tutte le possibilità all'interno di BLG per discutere di riduzione dei costi con i rappresentanti dei lavoratori e di Ver.Di. Le trattative dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno».
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- Aden ha sottolineato che il gruppo ha intenzione anche di proseguire negli investimenti: «è importante strategicamente - ha precisato - continuare ad effettuare investimenti nonostante la crisi; il processo di globalizzazione, con la sua crescente divisione internazionale del lavoro, sta andando avanti e solo momentaneamente con un ritmo più prudente».
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- Aden ha però ammesso che la crisi avrà un impatto prolungato sui porti. In occasione della recente assemblea annuale dell'associazione dei porti tedeschi ZDS - ha ricordato - il gruppo BLG ha presentato una previsione di traffico dei container nei porti tedeschi che registra per il 2009 un declino del 16% e per il 2010 un incremento del 3% del traffico. «Con un tasso di crescita come questo - ha concluso - i nostri porti avranno bisogno di quattro o cinque anni per tornare nuovamente ai livelli record del 2008».
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