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Assoporti chiede ai parlamentari di destinare ai porti parte dei fondi che la Finanziaria metterebbe a loro disposizione
Per il secondo anno consecutivo - ha accusato Nerli - il governo non investe neanche un euro per i porti e per il sistema marittimo-portuale
10 dicembre 2009
Unendosi alle critiche per la assoluta carenza di sostegno alla portualità italiana che caratterizza il disegno di legge finanziaria per il 2010 in discussione alla Camera, il presidente dell'Associazione Porti Italiani (Assoporti), Francesco Nerli, ha lanciato un “appello” ai parlamentari chiedendo loro di adottare i porti conferendo agli scali portuali almeno una parte dei fondi che la proposta di legge finanziaria metterebbe a disposizione degli stessi parlamentari.
«Visto che per il secondo anno consecutivo il governo non investe neanche un euro per i porti e per il sistema marittimo-portuale - ha spiegato Nerli - visto che si prevedono circa 520 milioni a “disposizione” dei parlamentari» e «visto che le misure previste dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria, disattese dalla Finanziaria, per la sicurezza dei porti e per la tenuta delle imprese e del lavoro portuale ammontano a circa 150 milioni» - ha concluso il presidente di Assoporti - «rivolgiamo un appello a non disperdere queste risorse ed a concentrarne almeno una parte, per un obiettivo che è al tempo stesso di sviluppo e di coesione sociale».
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