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Hanjin Heavy Industries vuole lasciare a casa almeno un terzo dei dipendenti dei propri cantieri navali
Programmato lo spin-off di attività nel settore della progettazione navale e dello sviluppo tecnologico
31 dicembre 2009
La crisi economica internazionale ha avuto un impatto accentuato sull'industria navalmeccanica. I timori già espressi prima della recessione per un possibile eccesso di capacità della flotta mondiale sono risultati fondati. La crisi, che ha drasticamente ridotto la domanda, ha reso immediatamente evidente l'eccesso di offerta. I cantieri navali sono quindi alla ricerca di misure per diminuire le spese e la capacità di produzione con l'obiettivo di controbilanciare l'effetto della carenza di nuovi ordini.
Da mesi, ormai, numerosi cantieri sono in trattative con i sindacati per ridurre il personale. Ora è la volta della Hanjin Heavy Heavy Industries & Construction (HHIC), che ha annunciato oggi l'intenzione di lasciare a casa nei prossimi mesi almeno un terzo dei dipendenti impiegati nelle attività di costruzione navale. Inoltre l'azienda sudcoreana ha programmato lo spin-off di attività nel cruciale settore della progettazione navale e dello sviluppo tecnologico.
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