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- Oggi a Genova si sono svolte cerimonie per l'avvio della realizzazione di due nuove opere infrastrutturali a servizio della città, del suo porto e dell'intera economia italiana. Si tratta del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano e della Gronda autostradale genovese. È stato simbolicamente inaugurato il
- Prima “vedere cammello”
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- Proponiamo una nuova rivoluzione copernicana
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- Proponiamo di porre in atto una nuova rivoluzione copernicana. L'idea è questa: celebrare la realizzazione di un'opera solo quando si può iniziare a sfruttarla, cioè quando sono terminati i lavori. Può essere una ricetta per concentrare l'impegno di tutti sulla conclusione di un progetto, sull'attuazione di un programma.
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- Certo, non è la panacea di tutti i mali. Alzi la mano chi di noi (stiamo parlando ai giornalisti) non ha mai partecipato alla cerimonia di inaugurazione di un'opera che, trascorso appena un giorno, è risultata inservibile oppure si è rivelata inutile? Se qualche reporter ha una mano sopra la testa vuol dire che in tasca ha una tessera dell'Ordine nuova fiammante.
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- Il rischio di costruire opere poco efficaci o inutili non sarebbe affatto scongiurato. Non solo: si accentuerebbe il pericolo di indurre a chiudere i cantieri in tutta fretta e di concludere i lavori ad ogni costo.
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- Ma, a nostro avviso, gli utili sarebbero superiori alle perdite. Meno sprechi di denaro e di tempo. Meno “incompiute” in giro per l'Italia, dove rimarrebbero solo opere fruttifere o superflue. Si indurrebbe chi di dovere a predisporre un piano finanziario per far fronte all'investimento.
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- Inoltre - e questa sarebbe una svolta storica - si toglierebbe alla classe politica l'arma della “promessa”, una risorsa utilizzata a piene mani da chi intende tener fede alla propria parola e da chi fa di tutto per onorare i propri impegni, ma anche da quelli pronti ad eludere i loro stessi obblighi.
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- Ci piacerebbe che tale proposta fosse inserita nel programma elettorale di qualche partito in grado di rispettare questa promessa.
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- Non abbiamo dubbi sul fatto che le opere inaugurate oggi a Genova verranno portate a termine. Ma ormai non siamo più disposti a dare assegni di intraprendenza in bianco a chicchessia. Prima “vedere cammello”.
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- Bruno Bellio
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cantiere della prima opera ed è stato sottoscritto il protocollo d'intesa sul nuovo tracciato autostradale. Erano presenti i ministri allo Sviluppo economico e ai Trasporti, Claudio Scajola e Altero Matteoli, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il presidente della Provincia, il sindaco e il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Alessandro Repetto, Marta Vincenzi e Luigi Merlo.-
- È una «giornata importante e storica» per Genova e il suo porto, hanno concordato Burlando, Vincenzi e Merlo. «È - ha osservato il ministro Scajola - il riconoscimento a una politica complessiva di sviluppo in Italia, non solo un riconoscimento a Genova».
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- «I cantieri ferroviari avviati oggi e quelli che verranno avviati nei prossimi mesi, una volta ultimati - ha sottolineato Merlo - consentiranno finalmente al porto di esprimere le sue grandi potenzialità. L'Autorità Portuale di Genova coerentemente sta facendo la propria parte con i 450 milioni di euro di lavori avviati che nel 2015 consegneranno uno scalo raddoppiato nelle sue potenzialità, interamente dragato e con la completa infrastrutturazione ferroviaria interna. Se oggi si è finalmente potuto sbloccare il Terzo Valico credo che lo si debba anche al fatto che il porto ha riacquistato credibilità internazionale e si sta caratterizzando per il suo processo di infrastrutturazione, di efficientamento, di alleanze internazionali, all'interno del Corridoio Genova-Rotterdam. Stiamo lavorando insieme a RFI e a Trenitalia affinché i rispettivi cantieri siano coordinati e garantita quindi la migliore operatività possibile. Non rivendichiamo politiche specifiche per il porto di Genova ma crediamo che per completare l'importante obbiettivo di rilancio del porto sul quale oggi governo, Regione e enti locali hanno convenuto si debbano rimuovere quegli ostacoli burocratici e quei vincoli operativi e finanziari che oggi vincolano ancora i porti italiani rispetto agli altri porti europei».
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- Commentando la sottoscrizione del protocollo d'intesa sulla Gronda (che non è stato siglato dal governatore ligure Burlando in attesa della convalida di un analogo protocollo per la realizzazione di un tunnel a servizio della Val Fontanabuona), il ministro Matteoli ha rilevato che tale firma «è un altro chiaro esempio di come si possa cooperare con successo tra le istituzioni. È un metodo - ha aggiunto - che ho sempre voluto privilegiare e che sta dando frutti copiosi, in questo caso come in altri. D'altronde ho sempre pensato che le infrastrutture servono al Paese, alla sua economia e ai cittadini e, pertanto, non devono considerarsi né di destra né di sinistra. Auspico che questa intesa si traduca velocemente in fatti concreti e non ho dubbi che ciò avvenga grazie alla leale collaborazione di tutti i soggetti interessati».
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- «L'accordo di oggi - ha confermato il presidente dell'Anas Pietro Ciucci - costituisce un passo fondamentale per la realizzazione del progetto. Abbiamo lavorato pazientemente in questo ultimo anno e mezzo, su indirizzo del ministro delle Infrastrutture Matteoli, per recepire le richieste delle istituzioni locali e trovare un'intesa sul tracciato di questa opera fondamentale non solo per la Liguria ma per l'intera rete autostradale nazionale. Grazie a questo protocollo, la concessionaria potrà procedere alla redazione della progettazione dell'intervento della Gronda e degli altri interventi previsti».
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