- Quella della T.Mariotti è una storia emblematica: evidenzia come le imprese crescano sulla strada tracciata dal proprio know-how e dalle proprie tradizioni, come colgano per volere o per necessità le opportunità che trovano lungo questo percorso e come cerchino vie alternative per aggirare ostacoli insormontabili.
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- Il cuore pulsante dell'azienda è e rimane a Genova, «una città - ha confermato il presidente Marco Bisagno - che ci piace, che amiamo». «In un certo senso - ha aggiunto - andare in Veneto e a Marsiglia è un dispiacere». Poche parole che sintetizzano la storia della società.
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- Nel 1928 apre i battenti l'officina di riparazioni navali di Temistocle Mariotti. Da allora la ditta genovese ha progressivamente consolidato la propria attività ampliando il raggio d'azione e misurandosi con progetti sempre più impegnativi sino ad arrivare, nel 1994, a dedicarsi anche alla costruzione navale.
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- Riparazione, conversione e costruzione navale sono tuttora i core business di T.Mariotti. Un'attività che si è incentrata sulle navi passeggeri e, in particolare, sul segmento delle unità di lusso. L'alta gamma delle navi da crociera è uno dei fiori all'occhiello della società.
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- Di primo acchito appare scontata l'ultima evoluzione della strategia aziendale: l'approdo ai megayachts. Non è così. Certo, le competenze ci sono: «quando abbiamo iniziato - ha ricordato Bisagno - avevamo certezze tecniche». Per la costruzione delle più esclusive navi da crociera è necessario affinare la tecnica cantieristica fino ad arrivare alla cura delle finiture. Ciò ha fatto negli ultimi anni T.Mariotti, come sembra dire Bisagno in questa foto che lo immortala a fianco di Pamela Conover, presidente e amministratore delegato di The Yachts of Seabourn, in occasione della doppia cerimonia d'impostazione della chiglia di due nuove navi da crociera destinate alla compagnia crocieristica (inforMARE del 30 giugno 2008). In questa circostanza la finitura partiva dal tradizionale inserimento di monete d'oro nella chiglia. Nei grandi yacht tutto, metallo o non metallo, deve essere prezioso: dalle finiture si passa al dettaglio, al particolare, fino alle minuzie.
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- Tuttavia anche quest'ultimo passo non è stato compiuto alla cieca e apre un nuovo cammino, quello di Mariotti Yachts, società integralmente controllata da T.Mariotti che Bisagno ha presentato stamani a bordo di uno yacht di 54 metri attualmente in costruzione. È l'evoluzione del Sea Force One, l'unità che ha sancito l'ingresso dell'azienda nel mercato dei megayachts e che è stata realizzata da A.M.Y. (Admiral Mariotti Yachts), la joint venture con il marchio Admiral (inforMARE del 17 luglio 2008).
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- Se Sea Force One - ha affermato Bisagno - ha stupito per il suo progetto innovativo e originale, il secondo yacht rappresenta un passo forse ancora più impegnativo per il suo stile tradizionale. L'obiettivo di T.Mariotti, d'altronde - ha sottolineato - è ambizioso: «raggiungere i mercati top per le finiture, che in questo momento sono quelli nordeuropei».
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- Fare le cose giuste al momento giusto. Questo può essere un motto attribuibile alla filosofia di T.Mariotti. O forse, meglio: fare di necessità virtù. L'azienda, infatti, aveva urgenza di individuare nuove strade, perché la via di Genova non sembrava condurre in alcun luogo. Il mercato delle riparazioni e manutenzioni delle grandi navi da crociera necessita oggi di bacini in grado di ospitare unità lunghe 300 metri, strutture di cui il porto di Genova non è dotato. La soluzione al problema è stata trovata a Marsiglia.
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- Dopo essersi insediata in altre aree ancor più distanti, in terra friulana, a San Giorgio di Nogaro, dove T.Mariotti è presente con la CI.MAR. Costruzioni Navali, joint venture con il gruppo Cimolai di Pordenone, la società è infatti approdata nel porto francese.
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- A Marsiglia lo scorso anno la genovese San Giorgio del Porto ha vinto la gara per la gestione dei bacini di carenaggio n. 8 e 9 in precedenza operati dalla Union Naval Marseille, che è stata posta in liquidazione nel febbraio 2009 (inforMARE del 30 novembre 2009). Si tratta - ha spiegato l'amministratore delegato della San Giorgio del Porto, Ferdinando Garrè - di due vasche lunghe 320 e 250 metri. In precedenza San Giorgio del Porto e T.Mariotti si erano fuse sotto l'insegna della Genova Industrie Navali, holding che attualmente conta circa 300 dipendenti diretti e dà lavoro ad altre 1.200 persone nell'indotto (inforMARE del 21 aprile 2008).
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- A Marsiglia T.Mariotti e San Giorgio del Porto hanno trovato ciò che cercavano per dare un futuro alle proprie attività di riparazione e manutenzione. In Francia - ha precisato Garrè - si conta di avviare l'attività il prossimo settembre inizialmente con circa 70 dipendenti e con un investimento di cinque milioni di euro. Le grandi compagnie crocieristiche - ha rilevato Bisagno - oggi hanno una flotta di circa cinquanta navi sui 300 metri che nei prossimi 4-5 anni avranno bisogno di interventi manutentivi ed estetici. «Il mercato - ha sottolineato - è questo». Evidentemente il porto di Genova sarà escluso da questa attività.
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- A Genova invece il gruppo navalmeccanico ha investito oltre nove milioni di euro realizzando tra l'altro un capannone dove possono essere costruiti contemporaneamente due megayachts fino a 65 metri. Qui il team di T.Mariotti, in collaborazione con l'architetto Luca Dini, progetta nuove unità, ha allo studio yacht fino a 73 metri e - ha detto Dini - ha pronti bozzetti per navi di 85 metri.
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- «Nel settore del diporto - ha osservato Bisagno - c'è una grande concentrazione di interessi». È un mercato di cui Mariotti Yachts è ormai sicuro di avere la chiave d'accesso. Forse non si tratta neppure più di una scommessa. Comunque la società ha già ampiamente dimostrato di avere le carte in regola per vincerla.
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Bruno Bellio
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