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Tung (OOIL): la situazione è ancora critica
Secondo il presidente del gruppo armatoriale di Hong Kong, l'industria del trasporto di linea dovrà affrontare ancora un biennio difficile
19 marzo 2010
È fortemente accentuato il calo dei risultati registrato nel 2009 dal gruppo armatoriale Orient Overseas (International) Ltd. (OOIL) di Hong Kong, che ha concluso l'esercizio annuale con una consistente perdita netta di 400,6 milioni di dollari rispetto ad un utile di 275,5 milioni di dollari nel 2008. I ricavi si sono ridotti di un terzo scendendo a 4.350,2 milioni di dollari (-33%), mentre il risultato operativo è crollato ad un valore negativo per 332,2 milioni di dollari rispetto ad un utile di 397,8 milioni di dollari nel 2008.
OOIL opera principalmente servizi di linea attraverso la società integralmente controllata Orient Overseas Container Line (OOCL), che lo scorso anno ha registrato un deciso decremento dei volumi trasportati. Nel 2009 la flotta di OOCL ha trasportato complessivamente 4.158.000 teu, con una flessione del 14% rispetto al 2008 e il ricavo medio per teu è stato pari a 924 dollari (-25%).
«Il 2009 - ha commentato oggi il presidente di OOIL, Chee Chen Tung - ha presentato le peggiori condizioni del mercato mai verificatesi nel settore del trasporto marittimo dei container. L'anno si è aperto con un crollo dei noli dato che all'eccesso della capacità di trasporto si è accompagnata una carenza di domanda. Nel corso della seconda metà dell'anno è stata registrata una ripresa dei noli su diverse linee di traffico dato che si è ridotto l'eccesso di capacità e si sono visti i primi timidi segnali di ripresa dell'economia globale. Sfortunatamente la seconda metà dell'anno ha visto anche una crescita dei prezzi dei prodotti energetici».
Secondo Tung, il mercato continua continua ad essere in sofferenza: «il recupero dell'economia globale e la ripresa della domanda di consumo a livello OECD stentano a decollare. Dal lato dell'offerta continua ad esserci un eccesso di capacità sotto forma di ordini in sospeso per nuove costruzioni e di navi in disarmo che dovranno essere assorbite nell'arco dei prossimi tre-quattro anni. Con un'imprudente reintroduzione di capacità attualmente congelata o in disarmo, se non corrispondente alla domanda, si potrebbe assistere ad un nuovo ciclo di contrazione dei noli». «Il dilemma del settore, in bilico tra la necessità di un cash flow subito disponibile e la stabilità a lungo termine - ha sottolineato - nel prossimo biennio metterà a prova la capacità di disciplina del mercato fino a che finalmente la crescita dei traffici assorbirà il surplus di capacità».
Tung ha ricordato che il gruppo ha recentemente ceduto la divisione immobiliare Orient Overseas Developments Ltd. (OODL) alla CapitaLand China per 2,2 miliardi di dollari e che i proventi derivanti dall'operazione figureranno nei bilanci del 2010 (inforMARE del 18 gennaio 2010). «La nostra uscita dal ramo dello sviluppo immobiliare in Cina - ha spiegato - consentirà al gruppo di reimpiegare il capitale, di riposizionarsi strategicamente e di focalizzare il gruppo su un'attività di trasporto e logistica dei container ben capitalizzata».
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