- «Non c'è nessun giallo», ha assicurato il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo. Infatti non si tratta di un caso giudiziario, ma è una notizia, questa: in sede ministeriale si sta valutando la legittimità della procedura con cui nel 1997, con delibera del Comitato Portuale, è stato deciso il prolungamento del termine conclusivo della concessione alla società Stazioni Marittime sul compendio passeggeri del porto di Genova, estendendolo dal 2020 al 2040.
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- Si tratta di un arco temporale di vent'anni di gestione di quello che è diventato uno dei terminal per passeggeri, in particolare per crocieristi, più importanti nello scenario portuale italiano. Lo evidenziano i dati presentati oggi dal presidente e dal direttore generale di Stazioni Marittime, Filippo Schiaffino e Edoardo Monzani. Lo scorso anno il terminal ha movimentato un traffico record di 3.471.724 passeggeri, con un incremento del 6,4% sul 2008. I crocieristi sono stati 671.468 (+22,5%) e i passeggeri dei traghetti 2.800.256 (+3,1%). Nel primo quadrimestre di quest'anno - ha comunicato Schiaffino - i crocieristi sono aumentati del 55% e i passeggeri delle linee regolari sono cresciuti del 3,5%, progressioni che inducono i vertici di Stazioni Marittime a prevedere per l'intero 2010 un nuovo record del traffico crocieristico con un totale di oltre 788.000 passeggeri (+17%) ed una sostanziale stabilità del traffico traghetti.
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- La vicenda, che non è un giallo e neppure un caso giudiziario (ma lo potrebbe diventare), è complicata per alcuni versi dalla presenza dell'Autorità Portuale nella compagine sociale di Stazioni Maritime. Una partecipazione che Merlo sembra intenzionato a ridimensionare oppure a cedere.
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- Attualmente la Port Authority detiene il 34,07% di Stazioni Marittime, di cui il 10,22% direttamente e il 23,85% attraverso la propria società di servizi Finporto. La quota restante è suddivisa tra un altro ente istituzionale, il Comune di Genova che detiene una partecipazione del 5,00%, e cinque compagnie armatoriali: Grandi Navi Veloci (GNV) (32,01%), Costa Crociere (5,91%), Marinvest (gruppo MSC) (13,24%), Moby (7,33%) e Tirrenia (2,44%).
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- Merlo ritiene che l'Autorità Portuale debba ridurre considerevolmente la consistenza della propria quota in Stazioni Marittime o debba uscire dalla società. «L'Autorità Portuale - ha confermato - è bene che ceda le proprie quote». I propositi delineati all'inizio del suo mandato alla presidenza dell'ente portuale nel Piano Operativo Triennale 2008-2010 erano di «sottoporre ad una attenta riflessione la tematica della cessione delle quote» tenendo conto che «il servizio passeggeri, nella componente dei traghetti e del cabotaggio, si configura quale servizio di interesse generale» e che «da questo punto di vista, la composizione della compagine azionaria, costituita in prevalenza dalle compagnie di navigazione che utilizzano le strutture terminaliste, determina delle rigidità sotto il profilo delle scelte strategiche e gestionali della società, oltre ad introdurre una situazione di potenziale conflitto di interesse tra il soggetto che eroga il servizio e le società di armamento che ne usufruiscono». La conclusione tratta nel POT era che «la dismissione della partecipazione di Autorità Portuale condurrebbe al controllo societario in capo alle compagnie di navigazione, con il rischio di non garantire agli utenti finali un'offerta di servizi caratterizzata da una pluralità di operatori» (inforMARE, “Forum dello Shipping e della Logistica”).
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- Il conflitto di interessi in capo all'Autorità Portuale è stato ribadito oggi da Merlo: «da un lato è la concedente, dall'altro è socia di Stazioni Marittime».
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- Da un differente punto di vista, anche per Schiaffino è necessario «depotenziare il conflitto di interessi» in seno a Stazioni Marittime, dove i clienti sono soci e i soci sono clienti. Tuttavia - secondo il presidente della società terminalista - «una presenza dell'Autorità Portuale può essere necessaria per dirimere eventuali controversie tra gli stessi soci». Secondo Schiaffino, la presenza dell'Autorità Portuale in Stazioni Marittime potrebbe configurarsi attraverso la formula della golden share.
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- Sulla consistenza della partecipazione dell'Autorità Portuale nella società terminalista si è innestata la questione del termine del contratto di concessione sollevata a seguito dell'indagine condotta nel 2007 dall'ispettore Oreste Malatesta per incarico del ministero dell'Economia e delle Finanze che - ha ricordato Merlo - ha sollevato rilievi circa «la regolarizzazione di una serie di posizioni nel porto di Genova». Tra queste l'atto con cui è stata concessa l'estensione dal 2020 al 2040 della concessione sul compendio passeggeri, di cui si intende valutare la legittimità.
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- Merlo non ha inteso pronunciarsi su quale possa essere l'esito di tale valutazione. Schiaffino confida che la delibera del 1997 venga convalidata in considerazione della regolarità della procedura. Per ora questa situazione di stallo ha avuto l'effetto di rinviare l'approvazione del bilancio 2009 di Stazioni Marittime che era all'ordine del giorno dell'assemblea dei soci riunitasi stamani.
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- Proseguono invece le attività pianificate per il potenziamento del terminal passeggeri, tra cui i lavori per il ricongiungimento delle banchine Mille 1 e Mille 2 di Ponte dei Mille con la realizzazione di un'unica banchina di 340 metri lineari che inizieranno il prossimo 19 maggio.
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- Continuano anche le attività per incrementare la sicurezza del traffico passeggeri. Con questo obiettivo Stazioni Marittime ha recentemente ottenuto la certificazione secondo la norma BS-OHSAS 18001:2007, che fissa i requisiti del sistema di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori, che è stata rilasciata da RINA Spa. Stazioni Marittime è la seconda società terminalista del porto di Genova dotata di tale certificazione, già in possesso dell'impresa terminalista Voltri Terminal Europa.
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B.B.
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